Linguaggi

Il mio nome è nessuno

14.05.2023
“Non essere nessuno, scivolare invisibile attraverso il mondo, svolazzare dentro e fuori di se stessi, senza obblighi, godere di ampia libertà, interessarsi alle più tenui sfumature del cielo e del proprio cuore, sfiorare la noia, eluderla: non immagino una condizione più favorevole, quando si possiede l’intrepidezza della gioventù.”
Simone de Beauvoir, da “L’età forte”, 1960
 
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 Io sono nessuno. Tu chi sei?
“Io sono nessuno! Tu chi sei?
Sei nessuno anche tu?Allora siamo in due!
Non dirlo! Potrebbero spargere la voce!
Che grande peso essere Qualcuno!
Così volgare – come una rana,
che gracida il tuo nome – tutto giugno
ad un pantano in estasi di lei!”
Emily Dickinson (1861)
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Inge Schuster, “Girl and bird”
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Nessuno

“Io sono forse un fanciullo
che ha paura dei morti,
ma che la morte chiama
perche’ lo sciolga da tutte le creature:
i bambini, l’albero, gli insetti;
da ogni cosa che ha cuore di tristezza.

Perche’ non ha piu doni
e le strade son buie,
e piu non c’e’ nessuno
che sappia farlo piangere
vicino a te, Signore.”

Salvatore Quasimodo, “Nessuno”

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(a Fernando Pessoa)

“Si potrebbe dire una poesia in affitto
il va e viene che scruta dal mezzanino
il poeta persona, il poeta nessuno
a Lisbona, anonimo, quasi invisibile
là dove si mangia e si beve
con poca pretesa di esserci
fra la gente essenziale al clima
delle tue strane stagioni interiori.
Come una malattia cronica
d’origine oscura, un gene
funzionale al buio dei tempi
smentiva il tuo debole demone
violava la norma
dell’umana convivenza. Impero
invidioso di ogni bambola viva.”

 

Bianca Maria Frabotta, da “Nessuno veda nessuno”, 2022

 

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Il nulla si è rivoltato anche per me.
“Il nulla si è rivoltato anche per me.
Davvero si è rovesciato dall’altro lato.
Dove mai sono finita –
dalla testa ai piedi fra i pianeti,
neppure ricordando com’era il non esserci.
O mio qui incontrato, o mio qui amato,
posso solo intuire, la mano sulla tua spalla,
quanto vuoto ci spetta da quell’altra parte,
quanto silenzio là per un grillo qui,
che assenza di prato là per un filo d’erba qui,
e il sole dopo il buio come risarcimento
in goccia di rugiada – per quali arsure là!
Lo stellare a casaccio! Il di qui alla rovescia!
Disteso su curvature, pesi, ruvidità e moti!
Intervallo nell’infinito per il cielo sconfinato!
Conforto dal non spazio in forma di betulla!
Ora o mai il vento scuote una nuvola,
perché il vento è proprio ciò che là non soffia.
E lo scarabeo prende il sentiero in abito scuro di testimone
dell’evento d’una lunga attesa d’una vita breve.
E a me è capitato di esserti accanto.
E davvero non vedo in questo nulla
di ordinario.”
Wislawa Szymborska, da “Ogni Caso”

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In evidenza: Foto di Sonia Simbolo

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