Pensieri

Qohelet e le sette malattie dell’esistenza

14.05.2023
“Qohelet, piccolo gioiello della letteratura biblica,
è un medico che si fa vicino ai suoi lettori
per dare un nome alle malattie che, più o meno impreviste,
minacciano il senso dell’esistenza umana sotto il sole, giorno dopo giorno”
(Gianfranco Ravasi)
1. La malattia che mina la parola.
“Tutte le parole sono logore e l’uomo non può più usarle” (Qo.1,8).
2. La malattia che riguarda l’agire.
“Quale valore-senso ha faticare per il vento?” (Qo. 5,15).
3.La malattia che concerne l’intelligenza.
“Ho consacrato il mio cuore a ricercare e ad esplorare con sapienza tutto ciò che accade sotto il cielo.[…] Ho visto tutte le azioni fatte sotto il sole: ecco, tutto è vuoto e fame di vento… Grande sapienza è grande tormento: chi più sa, più soffre” (Qo. 1,13-14,18).
4. La malattia relativa al tempo.
“Tutto ha la sua stagione, ogni evento il suo tempo sotto il cielo; il tempo di nascere e il tempo di morire, il tempo di piantare e il tempo di sradicare…” (Qo. 3,1-8).
5. La malattia che tocca la società.
“Io mi sono messo a considerare tutte le violenze perpetrate sotto il sole: eccole le lacrime delle vittime da nessuno consolate, da nessuno consolate contro il forte potere dei violenti” (Qo. 4,1-2).
6. La malattia più radicale che infetta l’esistenza umana.
“Il destino degli uomini e il destino delle bestie è un unico destino. Come muoiono queste, così muoiono quelli, in tutti c’è un unico alito di vita. L’uomo non è superiore alla bestia. Sì, tutto è vuoto!” (Qo. 3, 19-20).
7. La “malattia teologica”.
“Quando pronunci parole davanti a Dio, non essere precipitoso con la bocca e frettoloso col pensiero: Dio è nei cieli e tu stai sulla terra… Perciò, poche parole!” (Qo. 5,1–4).
Gianfranco Ravasi, da “Qohelet e le sette malattie dell’esistenza”, 2005
Nell’immagine: Johann Heinrich Füssli, “Silenzio”, 1799

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