Affabulazioni

Cristina e Giacomo

15.05.2023
“Settembre 2000. Nasce il desiderio di un bimbo. Nasce come dev’essere: nella pancia. Poi però passa al cervello: lavoro sicuro, casa sicura, bella cerchia di amici, appoggio della famiglia. E poi passa al cuore: ok, provo!
Due particolari non comuni: sono lesbica e single. Entrambi considerati da me né problemi, né limiti, ma solo diversità.
Non l’ho scelto di essere sola. Ero pronta in un momento in cui ero sola e dopo dei sani dubbi non mi sono fermata.
L’auto inseminazione l’avevo conosciuta direttamente dalla voce di Lisa Saffron nel ’96.
Ho cercato un donatore a testa bassa, indifferente ai no ricevuti.
Aprile 2001. Lo trovo. Primo tentativo. Perdo il bimbo. Scopro che è molto più comune di quello che pensavo.
Aprile 2002. Secondo tentativo
Nasce Giacomo.
Le persone che mi sono vicino non mi deludono e passano gli anni.
Sono consapevole che devo mostrare a Giacomo che non è l’unico bimbo con una mamma lesbica.
Sono tra le prime iscritte alla Lista Lesbica Mamme, che dopo un po’ di vacanze e incontri, fa nascere Famiglie Arcobaleno.
Non mi ci impegno per svariati motivi, ma sono disposta a mettere la mia faccia e così sono sul documentario “Le Famiglie Arcobaleno” e accetto di andare a “I viaggi di Nina”.
Molte donne che vogliono confronto ora trovano la mia casa aperta per chiacchierare e questo è il mio modo di fare politica. La faccio ogni giorno anche con la scelta del mio stile di vita che ora si svolge in cima a una collina dell’astigiano tra orto, accoglienza, autoproduzioni varie e impegno.
Il cambiamento dalla città non è stato facile e le fatiche e le delusioni non poche, ma anche le soddisfazioni e i sogni realizzati.
Osservo Giacomo e lo vedo saldo e questo mi aiuta.
Lui sa come è nato, che non ha un padre, ma un donatore, ma pare proprio che non gli interessi sapere chi è.
Una volta a scuola ha raccontato che suo padre era morto perché i compagni non riuscivano a credere che non l’avesse e le maestre nonostante il coming out non l’hanno appoggiato.
Quando me l’ha raccontato rideva… sa già destreggiarsi nelle difficoltà. Ho costruito una situazione dove il nostro vivere in cima a una collina da soli, non sia isolamento, ma scambio e ricchezza… e per ora funziona.
Non credo sia possibile spiegare cosa significa essere madre single: non più fare il bagno da sola senza schizzi e paperette, decidere se cambiargli scuola o no, se vaccinarlo o no, senza il confronto con una persona che vive il suo quotidiano, non poterti permettere un attimo di stacco, neppure se stai male.
Ma sono contenta delle mie scelte.
Giacomo è una scoperta, un impegno, ma soprattutto un’immensa fonte di energia.”
“Cristina e Giacomo”, 24 aprile 2009 – Fonte: Famiglie Arcobaleno – Associazione genitori omosessuali

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