“Il gatto è un lembo di notte arrotolato sullo spigolo di un tetto.”
Antonio Casanova (attribuzione incerta)
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“Noi siamo il gatto che è in noi. Siamo i gatti che non possono camminare da soli, e per noi c’è un posto soltanto.”
William Burroughs, da “Il gatto in noi”, 1986
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“I gatti sono come piccoli dèi del focolare, compagni psichici.”
William Burroughs, da “Il gatto in noi”, 1986
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“…Perché riesco a leggere nel pensiero. E non chiedetemi dove abbia imparato, è una domanda inutile. So farlo e basta. Quando dormo sulle ginocchia di un essere umano, strofino piano piano il mio morbido pelo contro il suo ventre e in questo modo genero una leggera corrente elettrica che trasmette agli occhi della mia mente quel che si agita nel suo cuore.”
Natsume Soseki, da “Io sono un gatto”
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“Una mobilità meravigliosa, incantevole, una vivacità aerea: il gatto.
Ogni seduzione è felina. Come se le apparenze si mettessero a funzionare da sole e a concentrarsi senza fatica.
Felinità delle apparenze. Niente se ne scatena, tutto vi s’incatena. Perché la felinità non è altro che la concatenazione suprema del corpo e del movimento.
(…)
Soltanto il gatto lascia sulla sabbia o sul letto l’impronta totale del suo corpo addormentato. L’uomo non sa abbandonarsi alla forma del suo corpo, in modo da poter provare un abbandono totale. Non conosce l’inerzia da cui il gatto trae la sua felinità, la sua vivacità, la sua crudeltà formale. Non conosce questa elasticità mistica, la dissoluzione del corpo nelle sue diverse membra, che permette al gatto di cadere senza sfracellarsi al suolo. Poiché ogni parte in sé è leggera, è la pesantezza dell’insieme che ci perde.”
Jean Baudrillard, da “Cool Memories” – Diari 1980-1990
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Immagine dal web
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“La funzione del gatto è di essere un totem moderno, una specie di incarnazione emblematica e protettrice del focolare, un riflesso benevolo di quello che sono gli inquilini della casa.”
Muriel Barbery, da “L’eleganza del riccio”, 2006
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“Avere una banda di gatti intorno è bello. Se ti senti giù, basta guardare i gatti, e ti sentirai meglio, perché loro sanno che tutto è semplicemente come è. Non vale la pena scaldarsi.”
Charles Bukowski, da “Il sole bacia i belli”, interviste 1963-1993, 2014 (postumo)
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“Se un pesce è la personificazione, l’essenza stessa del movimento dell’acqua, allora il gatto è diagramma e modello della leggerezza dell’aria.”
Doris Lessing, da “Gatti molto speciali”, 1967
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“Enigmatico, il gatto è affine a quelle strane cose che l’uomo non può vedere. È lo spirito dell’antico Egitto, depositario dei racconti a noi giunti dalle città dimenticate delle terre di Meroe e Ophir. È parente dei signori della giungla, erede dell’Africa oscura e feroce. La Sfinge è sua cugina, e lui parla la sua lingua; ma il gatto è più vecchio della Sfinge, e ricorda ciò che lei ha dimenticato.”
Howard Phillips Lovecraft, da “I gatti di Ulthar”, 1920
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“[Il gatto] sta seduto, accovacciato, sdraiato. È persuaso, non attende niente e non dipende da nessuno, si basta. Il suo tempo è perfetto, si allarga e si stringe come la sua pupilla, concentrico e centripeto, senza precipitare in alcun affannoso stillicidio. La sua posizione orizzontale ha una dignità metafisica generalmente disimparata.”
Claudio Magris, da “Microcosmi”, 1997
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Immagine da Facebook
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“I gatti sono i poeti degli animali
come i poeti sono i gatti degli uomini”
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Rousseau: «Vi piacciono i gatti?».
Boswell: «No».
Rousseau: «Ne ero sicuro. È un segno del carattere. In questo avete l’istinto umano del dispotismo. Agli uomini non piacciono i gatti perché il gatto è libero e non si adatterà mai a essere schiavo. Non fa nulla su vostro ordine, come fanno altri animali».
Boswell: «Nemmeno una gallina, obbedisce agli ordini».
Rousseau: «Vi obbedirebbe, se sapeste farvi capire da essa. Un gatto vi capisce benissimo, ma non vi obbedisce».
James Boswell, da “Visita a Rosseau e a Voltaire”, 1993
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“Siamo a maggio.
La luce rincasa
negli occhi dei gatti.
Fuori sta piovendo.
I fiumi che nessuno vede
salgono verso il paese,
passano sulla tua bocca.”
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“Un gattone randagio, con un occhio solo e la coda mozza, camminava nella notte con aria da vecchio viveur.
– Scusi, signore, – gli chiesi – cos’è oggi il diavolo? –
– Il diavolo – rispose lui – è la paura. Numeri, statistiche, sondaggi, immagini. Croccantini di paura, tre scatole al giorno. E poiché solo la paura tiene insieme voi umani, il diavolo è la vostra ragione di vivere e il vostro futuro”.
Stefano Benni, da “La grammatica di Dio”, 2007
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“Sono la gatta sul tetto
E rubo il vento per me”
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“Ci sono due modi di sfuggire alle miserie della vita: la musica e i gatti.”
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“Maometto ebbe sempre una puerile inclinazione ed un singolare affetto per i piccioni e pei gatti: la sua casa n’era piena; era capace di trattare gravi affari tenendo un gatto sulle sue cosce; tale fu la tenerezza per loro, che una fiata, per non destarne uno, il quale dormiva adagiato sulla manica della sua zimarra, tagliò la manica stessa, e con essa così mutilata andò al djeami a predicare: anche i grandi uomini hanno le loro debolezze.”
Giovanni Battista Rampoldi, da “Vita di Maometto”, 1822
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“Io e la gente ci capiamo poco, alle feste preferisco la solitudine ma per riempirmi la serata bastano due gatti che giocano sul tappeto”.
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