“Il paradiso lo preferisco per il clima, l’inferno per la compagnia.”
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“Mi ricordo che, all’indomani della morte di Gide, Mauriac ricevette questo telegramma: “Inferno non esiste. Impazza pure. Stop. Gide.”
Georges Perec, da “Je me souviens”
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Rosso Fiorentino, «Putto che suona» (o «Angiolino musicante»), 1521 circa
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“L’Inferno − esatto quanto un verbale. Il Purgatorio − falso come ogni allusione al Cielo. Il Paradiso − sfoggio di invenzioni e di insulsaggini,,. La Trilogia di Dante è la maggiore riabilitazione del Diavolo che un cristiano abbia intrapreso.”
Emil Cioran, da “Sillogismi dell’amarezza”, 1952
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Vignetta della mostra “Dante, 7 volte 100”
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“Che l’uomo sia lacerato dal cielo e dalla terra, pazienza, ma il peggio è che alla fine del cielo vuole il brandello che è stato strappato dall’inferno, e l’inferno è affamato di quello conquistato dal cielo.”
Stanisław Jerzy Lec, da “Pensieri spettinati”, 1957
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“Insisto nel non voler morire per vedere come va a finire. Comunque, dovessi scegliere, sceglierei
la religione che ha meno inferno delle altre. O quella per la quale l’inferno è facoltativo e il paradiso obbligatorio. Un paradiso invitante con la scritta “È serenamente permesso fumare”.
Marcello Marchesi, da “Il malloppo”, 1971
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“Il paradiso è un poliziotto inglese, un cuoco francese, un tecnico tedesco, un amante italiano: il tutto organizzato dagli svizzeri. L’inferno è un cuoco inglese, un tecnico francese, un poliziotto tedesco, un amante svizzero e l’organizzazione affidata agli italiani.”
Anonimo
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“D’altra parte lo sapevamo fin da Dante che l’inferno ha una tendenza urbanistica. L’abbiamo sempre saputo, c’è una mappa dell’inferno, si può fare, ci sono delle strade, c’è una toponomastica, senza dubbio ci sono dei vigili.
Voi direte che anche il paradiso potrebbe avere qualche qualità visionaria di questo tipo ma non è mica vero, nella nostra cultura noi non riusciamo a pensare al paradiso, per il momento, se non come una variante particolarmente luminosa del nulla.”
Giorgio Manganelli, in “Dall’inferno”
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“L’inferno me lo immagino come un posto dove l’orologio si muove solo tra le 2 e le 5 del mattino e tu sei sveglio e le tue ansie e paure ti guardano nel buio.”
Fabrizio Caramagna
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“Questo è ciò che potrebbe essere l’inferno: una piccola chiacchierata al mormorio del Lethe riguardo ai bei tempi andati, quando preferivamo essere morti.”
Samuel Beckett
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“Ogni vita non può evitare la violenza dell’inferno, non può sottrarsi all’incertezza del purgatorio, non può scansare la speranza di un qualche paradiso.”
Marco Lodoli, da “I principianti”, 1994
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“E’ convinzione diffusa che il Purgatorio sia sempre esistito, ma non è affatto così. Esso ha preso forma nella seconda metà del XII secolo. In precedenza, pensando all’ aldilà, gli uomini immaginavano solo due luoghi antagonisti, l’ Inferno e il Paradiso. A poco a poco, ha poi iniziato a delinearsi una realtà intermedia, la cui funzione era quella di consentire la purificazione delle anime prima dell’ ingresso nel Paradiso. Il Purgatorio, quindi, non è nato all’ improvviso e già definito nelle sue caratteristiche. E’ piuttosto il risultato di una lenta e progressiva maturazione legata a un insieme di cambiamenti intervenuti nelle credenze e nei comportamenti degli uomini del Medioevo.”
Jacques Le Goff, dall’ intervista di Fabio Gambero, “L’invenzione del purgatorio“, in “La Repubblica”, 27 settembre 2005
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“Credo che non ci sia nessun inferno oltre questa vita. Invece, credo che ci sia un’ampia varietà di inferni che le persone creano per se stesse o per gli altri”.
“Io la vita l’ho goduta perché mi piace anche l’inferno della vita e la vita è spesso un inferno. Per me la vita è stata bella perché l’ho pagata cara”.
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Alexandre Cabanel, “L’angelo caduto”, 1847
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“Cu trasi in chista orrenda sepultura vidi rignari la [gran] crudeltati unni sta scrittu alli segreti mura: nisciti di spiranza vui chi ntrati, chà non si sapi s’agghiorna o si scur, sulu si senti ca si chianci e pati pirchì non si sa mai si veni l’hura
di la desiderata libertati.”
Leonardo Sciascia, da “Morte dell’inquisitore”,1964
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Auguste Rodin, “La porta dell’inferno”
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“L’inferno sono gli altri”
Jean-Paul Sartre, da “A porte chiuse”
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“Il limbo è una sala d’attesa per viaggiatori senza biglietto.”
Roberto Gervaso, da “Il grillo parlante”, 1983
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Giulio Chierchini e Giovan Battista Carpi, “Geppo”
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“Il Diavolo ha reso tali servigi alla Chiesa, che io mi meraviglio com’esso non sia ancora stato canonizzato per santo.”
Carlo Dossi, da “Note azzurre”, 1912
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“Portami con te, tra misteri di angeli e sorrisi di demoni. E li trasformerò in coriandoli di luce tenera. E riuscirò sempre a fuggire dentro colori da scoprire…”
Alessandro D’Avenia, da “Bianca come il latte, rossa come il sangue”, 2010
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“Facilis descensus Averno: noctes atque dies patet atri ianua Ditis; sed revocare gradum superasque evadere ad auras, hoc opus, hic labor est.”
“Scendere agli Inferi è facile: la porta di Dite è aperta notte e giorno; ma risalire i gradini e tornare a vedere il cielo, qui sta il difficile, qui la vera fatica.”
Virgilio, Eneide, Libro VI, vv. 126-129
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Phantom painting, “Alluring manifestation”
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“Le dirò un grosso segreto, mio caro, non aspetti il giudizio universale. Avviene ogni giorno.”
Albert Camus, da “La caduta” – Traduzione di Sergio Morando
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“La Divina Mimesis: do alle stampe oggi queste pagine come un «documento», ma anche per fare dispetto ai miei «nemici»: infatti, offrendo loro una ragione di più per disprezzarmi, offro loro una ragione di più per andare all’Inferno.”
Pier Paolo Pasolini, da “La Divina Mimesis”, 1975 (postuma)
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“Dio ha fatto l’uomo con il diavolo accanto.”
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Luca Signorelli, “Predica e punizione dell’anticristo” (dettaglio), Cappella di San Brizio, Duomo di Orvieto, 1499 -1502
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“Io mi innamorai
Dei suoi demoni
Lei della mia oscurità.
Eravamo l’inferno perfetto.”
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