Pensieri

L’arte di essere felici

11.07.2023
ALCUNE DOMANDEDELL’AUTORE AL LETTORE
Sei sano?
Sì.
Sei galantuomo?
Sì.
Hai il pane quotidiano?
Sì.
Sei felice?
No.
Ebbene, fatti curare e poi va’ a scuola; perché tu sei malato e ignorante.
RISPOSTA DI UN LETTORE ALL’ AUTORE
Caro autor mio, prima ancora ch’io ti abbia letto, nelle parole che mi dirigi io trovo grave bugia che mi mette di malumore con te e mi toglie la voglia di comprare íl tuo libro.
Io, vedi, sono sano e robusto come una quercia; credo, anzi son sicuro di essere un perfetto galantuomo, il pane quotidiano non mi manca, anzi ho anche il lesso e l’arrosto; ma non sono felice.
Dunque, secondo la tua temeraria sentenza, io dovrei essere malato e ignorante senza sapere di essere né l’una né l’altra cosa; apparterrei quindi alla peggior classe degli ignoranti, alla più infelice schiera dei malati.
Eppure, vedi, autore riveritissimo, io non accetto questi tuoi battesimi poco onorevoli, e non credo neppure che chiamando un medico e andando a scuola io potrei esser felice.
Vi sono dolori morali, dei quali non abbiamo colpa alcuna e che bastano ad amareggiare la vita, abbiamo tegoli che ci cascan sul capo, portati dal vento e senza che camminiamo sotto le grondaie; e le mosche ci vengono in bocca e le zanzare ci pungon la pelle, senz’aver modo di sfuggirle…
E poi, autore carissimo e chiarissimo, quand’anche tu avessi ragione; quando pur fosse vero che un uomo sano robusto o galantuomo deve essere felice e se non lo è, è per propria colpa, mi sembri un tantino superbo, quando pretendi di insegnare l’arte difficilissima fra tutte, quella di essere felice a chi non sa esserlo, perché, a quel che dici tu stesso, dovresti essere in una volta sola medico e maestro per curare i malati e insegnare agli ignoranti.
E quest’arte che vuoi insegnarci, la sai tu? Sei tu felice?
Bada, autore arcicarissimo e arcichiarissimo, che io ho pochissima fede in tutti i ciarlatani, che guariscono i denti di tutti, miracolosamente e senza dolore, ed hanno essi stessi i denti guasti e dolenti; che io ho pochissima stima di tutti i predicatori che fanno il rovescio di quel che dicono; voglio dirti perfino nell’orecchio che spingo la mia diffidenza fino a non voler aver un medico, che sia egli stesso sempre malato…
Paolo Mantegazza, da “L’arte di essere felici”, 1886
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Nell’immagine: Vignetta di Cavez

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