Fosforescenze

Ti apro le braccia, fratello…

20.07.2023

“Huc pauci vestris adnavimus oris. Quod genus hoc hominum?
Quaeve hunc tam barbara morem permittit patria?
Hospitio prohibemur harenae; bella cient primaque vetant consistere terra.
Si genus humanum et mortalia temnitis arma, at sperate deos memores fandi atque nefandi.”

(Ma che razza di uomini è questa? Quale patria permette un costume così barbaro? Ci viene negata perfino l’ospitalità della sabbia; ci dichiarano guerra e ci vietano di posarci sulla vicina terra. Se non nel genere umano e nella fraternità tra le braccia mortali, credete almeno negli Dei, memori del giusto e dell’ingiusto.”)

Virgilio, Eneide, Libro I, 538-543

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“Turpius eicitur, quam non admittitur hospes”.

(“È turpe non accogliere in casa l’ospite, più turpe è scacciarlo.”)

Ovidio, da “Tristia”, I sec.

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“Ti amo, fratello, chiunque tu sia, sia che tu t’inchini nella tua chiesa, o t’inginocchi nel tuo tempio, o preghi nella tua moschea. Tu ed io siamo figli di una sola fede, giacché le diverse vie della religione non sono che le dita dell’amorevole mano di un solo Essere Supremo, una mano tesa verso tutti, che offre a tutti l’interezza dello spirito, ansiosa di accogliere tutti.”

Kahlil Gibran, da “La voce del maestro”, 1963 (postumo)

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“Se sapete accogliere qualcuno con molto amore, questi si apre a voi e vi dà tutto; se lo ricevete male, si chiude e non vi dà nulla. Esponete un fiore alla luce e al calore, e lo vedrete aprirsi, donare il suo profumo; mettetelo nel freddo e nell’oscurità, e lo vedrete chiudersi.”
Omraam Mikhaël Aïvanhov, da “Discorsi”
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“Colui che non riesce a trovare spazio per gli altri manca di comprensione, e a chi manca di comprensione tutti risultano estranei.”

Zhuāngzǐ

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“Io vedo che, quando allargo le braccia, i muri cadono. Accoglienza vuol dire costruire dei ponti e non dei muri.”

Andrea Gallo, da “La storia siamo noi: “Preti di strada”, su Rai Tre, 2007

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“Scambiandosi i loro pensieri, gli uomini comunicano come nei baci e gli abbracci; chi accoglie un pensiero non riceve qualcosa, ma qualcuno.”
Hugo von Hofmannsthal, da “Il libro degli amici”, 1922
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“Guardo quel bambino che migra e fugge dal suo paese e lo sento così simile a me.
Anche lui alza la testa alle nuvole quando spera,
anche lui l’abbassa in terra quando è triste,
anche lui si comprime il cranio tra due piccoli pugni di pietra
quando non capisce.
Anche lui guarda i fiori della primavera in estasi e sorride.
Perché non dovrei accoglierlo?”
Fabrizio Caramagna
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Io stesso allora non dubitavo che in qualunque momento chiunque di noi, uomo, donna, bambino, forse anche il povero ronzino legato alla ruota del mulino, chiunque sapesse cosa era giusto. Tutte le creature vengono al mondo con dentro la memoria della giustizia.

John Maxwell Cortzee, da “Aspettando i barbari”, 1980

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“La solidarietà è il superlativo di libertà.”

Ana Blandiana (poetessa e scrittrice rumena, attivista dei diritti civili), da “Falso trattato di manipolazione”

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“Le prostitute sono più vicine a Dio delle donne oneste: han perduto la superbia e non hanno più l’orgoglio. Non si gloriano di quel nulla di cui la matrona si onora. Posseggono l’umiltà, pietra angolare delle virtù gradite al Cielo.”

Anatole France, da “Il giglio rosso”, 1894

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“Si è sempre meridionali di qualcuno.”

Luciano De Crescenzo, da “Così parlò Bellavista”, 1977

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“Tenetevi stretto chi vi ha notato quando eravate invisibili.”

Charles Bukowski

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“Lasciate sempre un sorriso fuori dalle vostre mura, lasciate sempre un sorriso per i passanti.”

Kostas Mondis

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Foto tratta da ilfattoquotidiano. it

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“Datemi pure a mangiare il pane della questua
nero indurito, ho tanta voglia di lavorare.
Si sono mangiati i miei calcagni
queste strade d’asfalto dure a pestare.”
Rocco Scotellaro, da “La città mi uccide”, Bari, 24 ottobre 1947
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Nell’immagine: MaÏmouna Guerresi, “Black Kunte” , 2003

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