Linguaggi

Maria Maddalena, tra poesia e arte

12.08.2023
Dedicata alla Maddalena della Crocifissione di Masaccio (1426):
“Il sunto,
il punto,
il prima,
l’adesso, il sempre,
il poi.
Non sapremo noi
che faccia hai avuto
mai
né quella che
voltandoti
potresti avere
ed hai.
Solo ci mostri
la nuca dorata-disperata
con ordine – disordine
ravviata – scompigliata.
Quasi alata,
inchiodata
all’Assoluto adorato,
all’Assoluto assassinato,
urlo e silenzio,
carne e scisto
coì vicina a Cristo
che ne senti l’afrore,
che ne divori
l’odore,
preghiera e pianto,
dolore e canto,
l’unico tuo vanto
è di gridare senza voce
santo,
santo!”
Giovanni Testori, da “Maddalene” (da Giotto a Bacon), 1989
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Masaccio, “Crocifissione”, 1426
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Dedicata alla Maddalena della Deposizione di Beato Angelico:
“Chi credere
avrebbe mai potuto
che fin della Deposizione
il rito
trasformarsi potesse
in giardino fiorito?
Ecco:
mazzo di fiori
terso, ordinato,
tra lacrime
e intelletto di ciò che sia dolore
rugiadoso, rugiadante,
lucidato, lucidante.
Niente dei cuori
è fuori.
E tu,
prostituta-rosa-rampicante,
umilmente divorata
divorante
a sostener col fiato
del tuo grembo
in pace ricomposto
Colui che alla tomba
vien portato
come a un ilare convito
da cui
dopo tre giorni
s’alzerà.
Dunque
l’incontrerai
e poi, per sempre,
oltre ogni gesto
nato morto
e in Lui risorto.
In uguale lindura
lo vivrai,
in uguale frescura,
in uguale verzura,
in uguale misura,
in uguale beltà,
di cristallo lo spazio
nell’aria leggera e tersa
del Contento,
vento,
forse appena venticello.
Ci sarà dietro
eterno,
un uguale monticello…”
Giovanni Testori, da “Maddalene” (da Giotto a Bacon), 1989
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Giovanni da Fiesole detto il Beato Angelico, “Maria Maddalena che bacia i piedi di Gesù”, particolare dalla Deposizione dalla Croce o Pala della Santissima Trinità, 1432 circa (che compare nell’immagine in evidenza)

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