“Teresa ha gli occhi secchi
Guarda verso il mare
Per lei figlia di pirati
Penso che sia normale
Teresa parla poco
Ha labbra screpolate
Mi indica un amore perso
A Rimini d’estate
Lei dice bruciato in piazza
Dalla santa inquisizione
Forse perduto a Cuba
Nella rivoluzione
O nel porto di New York
Nella caccia alle streghe
Oppure in nessun posto
Ma nessuno le crede
E Colombo la chiama
Dalla sua portantina
Lei gli toglie le manette ai polsi
Gli rimbocca le lenzuola
“Per un triste Re Cattolico – le dice
Ho inventato un regno
E lui lo ha macellato
Su di una croce di legno
E due errori ho commesso
Due errori di saggezza
Abortire l’America
E poi guardarla con dolcezza
Ma voi che siete uomini
Sotto il vento e le vele
Non regalate terre promesse
A chi non le mantiene
Ora Teresa è all’Harrys’ Bar
Guarda verso il mare
Per lei figlia di droghieri
Penso che sia normale
Porta una lametta al collo
È vecchia di cent’anni
Di lei ho saputo poco
Ma sembra non inganni
E un errore ho commesso – dice
Un errore di saggezza
Abortire il figlio del bagnino
E poi guardarlo con dolcezza
Ma voi che siete a Rimini
Tra i gelati e le bandiere
Non fate più scommesse
Sulla figlia del droghiere
Rimini, Rimini
Rimini, Rimini”
Fabrizio de André, “Rimini” (Compositori: Massimo Bubola / Fabrizio de André), dall’album omonimo, 1978
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In evidenza: Foto di Robert Franck