“Guardami con rispetto quando cammino
con la testa alta fra la gente
portando il mio antico peso.
Quando inginocchiata a terra pulisco la tua casa. Quando ti sfioro il viso
con parole
che tu possa
capire…
Io sono una donna!
Cosa hai fatto del mio corpo?
Bigiotteria
porcellana,
fiori e sete,
dipinto su mille tele, straziato e sfregiato, sformato da cento figli, corroso dai veleni,
piegato sotto le fascine… Ma, io sono una donna!
Io sono partita
lontano da te
per una lunga guerra
anche contro di te.
Mille sono partite,
da molto tempo,
rossa del loro sangue è la strada che percorro …
Io sono una donna!
Io sono partita
lontano da te,
per una lunga guerra
anche contro di te.
Io non voglio fabbriche
che trasformano gli uomini in macchine,
non voglio avere padroni che comandano al mio corpo,
che succhiano denaro dalle mie mani,
dalla mia tenerezza …
Io sono una donna!”
“Io sono una donna”, Fonte: Canzoniere femminista, in “Amore e potere”, 1977