“Per eliminare l’autocommiserazione e il criticismo occorre sviluppare in noi una serie di qualità che costituiscono il terreno sul quale può germogliare e crescere rigogliosa la Buona Volontà. Esse sono basate su una concezione fondamentale della vita: cioè quella di considerarla non come la ricerca del piacere, non come una caccia a una felicità personale sempre sfuggente, e neppure come una “valle di lacrime” da percorrere con sopportazione passiva – bensì come una scuola meravigliosa, come una dura ma salutare palestra dove si sviluppano e si temprano le più alte qualità e poteri umani e spirituali.
Da questa concezione deriva tutto uno “stile”, e un’arte di vivere, ben diversi dal consueto.
Anzitutto un “atteggiamento sportivo” che, di fronte a ogni prova e avversità, invece delle abituali reazioni di abbattimento e di evasione, ci fa dire: “Quale bene ne posso trarre?”.
Tale atteggiamento ci dà un giusto senso delle proporzioni, che dissolve l’abituale egocentrismo, e la “drammatizzazione” della nostra piccola vita personale. Esso permette lo sbocciare di due fra i fiori più belli che adornano la vita: l’umorismo (compreso il dono di saper sorridere di noi stessi) e la letizia.”
Roberto Assagioli, da “L‘atto di volontà”, 1977
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In evidenza: Foto di Arianna Arcangeli