“Il tè è una bevanda in movimento, che procede da Oriente verso Occidente, in direzione opposta rispetto alle grandi ondate di viaggio della Storia. L’esperienza del tè è sempre stata profondamente legata a quella delle strade e del viaggio. Col termine ‘vie del tè’ indichiamo un insieme di tappe: non un cammino lineare, ma un fascio di luoghi, di oasi culturali e umane. Come qualsiasi pianta, il tè ha regole botaniche proprie e, fra queste leggi immutabili, c’è quella dell’alternanza tra periodi di crescita e di dormienza. Durante i lunghi mesi invernali in cui la luce si riduce e le temperature si abbassano, la pianta del tè è dormiente, il suo sviluppo rallenta e all’arrivo della primavera, le prime foglie hanno un’incredibile forza aromatica. La dormienza è un fenomeno comune a molte specie, animali e vegetali, e simboleggia l’ideale alternanza tra movimento e sedentarietà tipica del viaggio, un cambiamento mediante cui è possibile esplorare il proprio territorio personale. Il tè, che custodisce l’ebbrezza dell’avventura, si consuma paradossalmente nei momenti di sedentarietà, di sospensione del tempo, di ritorno a sé.”
Lucie Azema, da “Le strade del tè. Sorseggiare il tempo“