Affabulazioni

Quando si uccide con “spargimento d’anima”

27.11.2023
“Tagliente in ogni espressione, affamatore dell’anima, privo di empatia e chiuso nella sua bolla d’egoismo.
E’ tra la gente ma è solo, non fa famiglia, non protegge, non consola, non aiuta, però accusa. Tutto si riduce a chi ha la colpa, che comunque non è mai sua.
Ti guarda soffrire senza dire una parola ed all’ennesima supplica di un gesto o una frase risponde: “Mi conosci, io sono così. Queste cose non le so dare.“
Né queste, né altre. Perché non sa dare e basta. Perché dare significa aprirsi, concedere qualcosa di sé.
Ma ci sono esseri umani fatti solo per prendere e pretendere e ricevere ogni cosa come dovuta, per non dare mai niente a nessuno accampando la scusa del non esserne capaci, mentre è soltanto il non desiderare di farlo.
Vuoto come un bozzolo abbandonato, ormai secco. Arido. Dispensatore di silenzi che tagliano più dei rasoi. E quando parla, parla per ferire. Come uno scorpione che punge ad ogni costo. Sapendo dove colpire, con una lingua che sa come uccidere l’anima. Con delle espressioni che sanno perfettamente come umiliare.
E davanti agli altri, invece, si trasforma in meraviglia.
L’uomo che tutte vorrebbero: il mago, l’istrione, il simpatico. Scherza, racconta storielle, è ironico, accattivante. Ed a fine serata, dopo che più volte ci siamo dovute chiudere in bagno a pulirci il mascara colato tra le lacrime silenziose, ancora prima di avere tutte e due le gambe dentro l’auto, c’è sempre qualcuna che si avvicina e con un sorriso ti dice : “Per fortuna che hai lui! Ce ne fossero di uomini così… Bisognerebbe fargli un monumento! “
Ma tu sai che non è finita, anzi, è appena cominciata.
Perché l’aria diventerà di piombo, si respirerà un astio malcelato, perché sai che sarai quella pesante, polemica, quella che manca di leggiadria, di leggerezza, quella che non sorride come le altre, sarai quella che non importa quanto tu abbia fatto o quanto tu abbia dato a piene mani, con il cuore, quanto sostegno abbia offerto, quanto ti sia mancato tutto pur di darlo a lui, quante privazioni e sopportazioni siano uscite dal tuo animo per colmare il suo: è già stato tutto dimenticato, annullato ed affossato in qualcosa di orribilmente tagliente, magari detto in un momento di fragilità o di intimità, dove sapeva che avrebbe fatto ancora più male. Dove eri nuda non solo nel corpo.
L’ uomo che assorbe la tua luce e la usa a suo vantaggio, che sfrutta ciò che gli dici, i discorsi che fai e li ripete ad altri come fossero farina del suo sacco, perché sa di non valere quanto te.
L’uomo che se brilli non è felice finché non ti spegne, quello che si sente grande solo se può renderti piccola e quindi ti abbassa con ogni mezzo e senza pietà.
E tu che continui ad andare ai funerali di te stessa…. Tanti, tanti da averne perso il conto, tanti da sentirti quel niente che lui vuole ti senta, anche se sai che non è così, ma non hai più la forza di contrastarlo.
E così con l’anima stuprata ed il corpo indebolito, non hai difese e spesso sei terreno fertile per malattie che consumano e scavano.
Il femminicidio non sempre è dl colore rosso, non sempre è armato di pistola o coltello. Si uccide anche senza spargimento di sangue. Si può uccidere anche con “spargimento d’anima”, dove l’aggravante della crudeltà è sempre implicito.
Carolina Turroni
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In evidenza: Foto di Mary Ellen Mark

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