Musichiamo

Le Père Noël et la petite fille

30.12.2023
Le Père Noël et la petite fille
“Con la gerla sulle spalle,
con la gerla sulle spalla,
se ne tornava dall’Eldorado,
se ne tornava dall’Eldorado,
aveva una barba bianca,
lo chiamavano “Babbo-regalo”.
Ti ha offerto l’agiatezza,
ti ha messo le mani sui fianchi.
Ti ha portata a spasso su un landò,
ti ha portata a spasso su un landò,
in cammino verso una vita da castellana,
in cammino verso una vita da castellana,
la bella vita dorata
te l’ha offerta su un vassoio.
Ha riempito di grano il tuo granaio,
ti ha messo le mani sui fianchi.
Tu che non portavi niente addosso,
tu che non portavi niente addosso,
ti ha ricoperta di mantelli,
ti ha ricoperta di mantelli,
ti ha vestita a festa,
non sentirai freddo per molto tempo.
Tutti i cammei, tutti gli smalti,
tutti i cammei, tutti gli smalti,
li fece appendere ai tuoi ramoscelli,
li fece appendere ai tuoi ramoscelli,
fece rotolare a valanga
perle e rubini nei tuoi zoccoli.
Ha messo dell’oro sul tuo ramo,
ti ha messo le mani sui fianchi.
Metti mia bella, metti una pietra,
metti mia bella, metti una pietra
sulle tue miserie di ieri,
sulle tue miserie di ieri,
e che fuori ci sia pioggia o vento
non è più affar tuo il cattivo tempo.
Il bel tempo della tua libertà…
ti hanno messo le mani sui fianchi.”
Georges Brassens, da “Les ‎Funérailles d’antan”, 1960 – Traduzione di Mario Mascioli e Nanni Svampa, da “Brassens – Tutte le canzoni tradotte”
La versione di Fabrizio de André:
Legg‎enda di Natale
“Parlavi alla luna, giocavi coi fiori
avevi l’età che non porta dolori.
E il vento era un mago, la rugiada una dea,
nel bosco incantato di ogni tua idea,
nel bosco incantato di ogni tua idea.
E venne l’inverno che uccide il colore,
e un Babbo Natale che parlava d’amore.
E d’oro e d’argento splendevano i doni,
ma gli occhi eran freddi e non erano buoni,
ma gli occhi eran freddi e non erano buoni.
Coprì le tue spalle d’argento e di lana,
di perle e smeraldi intrecciò una collana.
E mentre incantata lo stavi a guardare,
dai piedi ai capelli ti volle baciare,
dai piedi ai capelli ti volle baciare.
E adesso che gli altri ti chiamano dea,
l’incanto è svanito da ogni tua idea.
Ma ancora alla luna vorresti narrare
la storia d’un fiore appassito a Natale,
la storia d’un fiore appassito a Natale.”
Fabrizio de André, “Legg‎enda di Natale”, dall’album “Tutti morimmo a stento”, 1968
*****
Nell’immagine: Pablo Picasso, “Two women sitting at a bar”, 1902

Lascia un commento