Care ragazze, cari ragazzi, per il 2024 vi auguro almeno un fallimento. (…)
Vi auguro di toccare il fondo, e di scoprire così tutta la forza che tenete nascosta. Perfino a voi stessi.
E ora vi spiego perché.
È come in quella citazione (falsa) di Pasolini, ve la ricordate?
“Penso che sia necessario educare le giovani generazioni al valore della sconfitta. Alla sua gestione. All’umanità che ne scaturisce”.
PPP non scrisse mai queste parole, però contengono un germoglio di verità che vi auguro, quest’anno, di far sbocciare.
Del resto il seme deve andare ben giù nella terra per poi rivedere la luce sotto forma di fiore, no?
Fate presto. Sbagliate presto. Imparate a farlo presto.
È il principio del “fast fail”, come lo chiamano gli anglosassoni: “fallisci veloce”. Un metodo nato nei garage delle aziende informatiche ma che si basa su questo semplice schema: chi sbaglia prima, chi sbaglia tanto e subito, impara prima e prima si rafforza. Insomma: il fallimento come forma di conoscenza di sé.
È così anche nell’antica arte del kung fu, dove prima di imparare a colpire gli allievi imparano l’arte di cadere e di rialzarsi.
Ecco perché vi auguro di fallire.
Vi auguro di fallire perché perdere insegna a vincere.
Vi auguro di fallire perché cadere insegna a rialzarsi.
Come in quella stupenda poesia di Emily Dickinson:
“L’acqua, la insegna la sete.
La terra – gli oceani trascorsi.
Lo slancio – l’angoscia –
La pace – la raccontano le battaglie –
L’amore, i tumuli della memoria –
Gli uccelli, la neve.”
(…) E se non fallirete mai in qualcosa, il motivo sarà soltanto uno: non ci avrete davvero provato. Non vi sarete davvero messi in gioco.
Per cui spero per voi che questo 2024, in mezzo a tante gioie, vi consegni almeno un grande fiasco.
E se non fallirete mai in qualcosa, il motivo sarà soltanto uno: non ci avrete davvero provato. Non vi sarete davvero messi in gioco.
Per cui spero per voi che questo 2024, in mezzo a tante gioie, vi consegni almeno un grande fiasco.
Enrico Galiano, da “Care ragazze, cari ragazzi, per il 2024 vi auguro almeno un fallimento”, su “Il Libraio”
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In evidenza: Foto di Sonia Simbolo