“LUCA (a Concetta) Che d’è, scinne?
CONCETTA (imbarazzata) No. Aggio apierto ‘a porta pecché me credevo che tu avive tuzzuliato…
LUCA Io? No. Non ho tuzzuliato e tu he’ aperta ‘a porta…
CONCETTA E si… Pecché me pareva… Me so’ truvata venenno… E aggio penzato: «Chisto è Lucariello». E aggio apierto.
LUCA Ah, ecco. Io nun aggio tuzzuliato e tu he’ creduto… Telepatia… Sai che significa telepatia?
CONCETTA No.
LUCA È quann’io nun tuzzuléo e tu viene ‘arapi’ ‘a porta!”
Eduardo de Filippo, da “Natale in casa Cupiello”, II atto, 1931
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“Sai cos’è la plebe?”.
“Sì, maestra”.
Cos’era la plebe lo seppi in quel momento, e molto più chiaramente di quando anni prima la Oliviero me l’aveva chiesto. La plebe eravamo noi. La plebe era quel contendersi il cibo insieme al vino, quel litigare per chi veniva servito per primo e meglio, quel pavimento lurido su cui passavano e ripassavano i camerieri, quei brindisi sempre più volgari. Ridevano tutti, anche Lila, con l’aria di chi ha un ruolo e lo porta fino in fondo.”
Elena Ferrante, da “L’amica geniale”, 2011
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Ti nascondi? – le chiesi. – Ho lasciato biglietti, messaggi telefonici.
– Non da te, Jack, né da nessuno in particolare.
– E allora perché è stato così difficile trovarti?
– Non è proprio questo il senso del ventesimo secolo?
– Che cosa?
– La gente si nasconde anche quando nessuno la cerca.
Don DeLillo, da “Rumore Bianco”, 1985
“Belane, sei svitato?”
“Chi lo sa? La pazzia è relativa. Chi stabilisce la normalità?”
“Non lo so.”
Charles Bukowski
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Immagine dal web
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Nell’immagine in evidenza: Henri Matisse, “Conversazione”, 1909