“Gli uomini hanno paura delle donne. È una paura che viene da lontano, da lontano quanto la loro vita. È una paura avvertita sin dal primo giorno, e non è solo paura del corpo, del volto e del cuore della donna, ma anche paura della vita e paura di Dio. Cos’è una donna? Nessuno sa rispondere a questa domanda, neanche Dio, che pur le conosce per esser stato generato da loro, nutrito da loro, cullato da loro, vegliato e consolato da loro.
Le donne non sono Dio. Le donne non sono esattamente Dio. Manca loro molto poco per esserlo.
Manca loro molto meno che all’uomo.
Le donne sono la vita, in quanto la vita è più vicina al riso di Dio.
Le donne hanno la custodia della vita durante l’assenza di Dio, a loro è affidato il sentimento limpido della vita effimera, la sensazione fondamentale della vita eterna. E gli uomini, non riuscendo a superare la propria paura delle donne, credendo di superarla nei giochi di seduzione, nelle guerre o nel lavoro, ma non superandola mai realmente, gli uomini, avendo una paura eterna delle donne, si condannano in eterno a non conoscere quasi nulla di loro, a non gustar quasi niente della vita e di Dio.
La differenza fra gli uomini e le donne non è una differenza di sesso ma di posizione.
Uomo è colui che sta al suo posto d’uomo, che vi sta con gravità, con serietà, ben al caldo nella sua paura.
Donna è colei che non occupa nessun posto, neanche quello che è il suo, costantemente persa nell’amore che continua a chiamare, a chiamare, a chiamare…”