Pensieri

La poesia, questa sconosciuta

20.04.2024
L’opera alchemica della poesia
“Uno dei grandi problemi su cui lavora la poesia è rinnovare la vita: rinnovare la vita del poeta e di conseguenza quella delle persone. La tendenza della vita è incrostarsi nei meandri di un alter ego che imprigiona la vita… la vita interiore per rinnovarsi deve dunque sfondare questa crosta che trattiene la nuova vita. È necessario valicare una morte per rinascere a nuova vita. Basta leggere Shakespeare per capire che questo è il processo della sua poetica: ogni tragedia è uno sforzo straordinario per eliminare qualcosa e risorgere a qualcos’altro. La tragedia parte dalla distruzione, ed è questa la vitalità dell’opera, il suo processo. L’equilibrio è saturo, è impazzito: bisogna ricostruire qualcosa, e salvare il più importante”.
Il sistema immunitario della poesia
“Credo che la poesia sia la componente psicologica di un sistema autoimmune. La chimica del corpo è costantemente bombardata da agenti esterni: il sistema immunitario ripara il corpo e lo rinnova, di continuo. Mi pare che esista anche una componente psicologica di questo sistema. Questa componente la chiamiamo arte… la poesia è la forma verbale del processo”.
Lo scopo della poesia
“Il mio scopo, quando scrivo poesia, è semplicemente soddisfare l’impulso che ho di scrivere; cosa sia questo impulso e da dove arrivi, non lo so. Non credo ci sia bisogno di altro scopo per scrivere: di certo, non ho alcuno scopo sociale quando scrivo”.
Ted Hughes, da un dialogo pubblico con Amzed Hossein, tenuto il 18 novembre del 1989 a Dacca, in Bangladesh, nel contesto dell’Asia Poetry Festival
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In evidenza: Rafal Olbinsky, “Magical transparency of time”, 2004

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