Fosforescenze

Il (più o meno) dolce far niente

31.05.2024
“I dotti si vergognano dell’otium. L’ozio e l’oziare sono invece nobili cose. Se l’ozio è realmente il padre di tutti i vizi, si trova proprio per questo almeno nelle più immediate vicinanze di tutte le virtù; l’uomo ozioso è ancora un uomo migliore dell’attivo. Voi però non crederete mica che io con ozio e oziare mi riferisca a voi, vero, poltroni?”
Friedrich Nietzsche, da “Umano troppo umano”, 1878

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“Il giudizio di epoche molto laboriose e attive sul valore della vita ha un accento quasi disperato: si rifletteva sulla vita quando non si poteva più lavorare e si era stanchi. I Greci pensavano meglio della vita, in cambio erano il popolo dell’ozio: essi lavoravano propriamente per ricrearsi dall’ozio, e la loro riflessione derivava da una fresca energia.”

Friedrich Nietzsche, da “Frammenti postumi”, 1869/89

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“Poiché il libero ozio rappresenta il fiore, o meglio il frutto, dell’esistenza di ciascuno, facendolo entrare in possesso del suo intimo, sono allora da lodarsi come fortunati coloro che ritrovano in se stessi qualcosa di buono, mentre nella maggior parte dei casi il libero ozio non dà altro risultato se non un individuo buono a nulla, che si annoia mortalmente ed è di peso a se stesso.”

Arthur Schopenhauer, da “Parerga e paralipomena”, 1851

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John William Godward, “Dolce far niente”, 1897

 

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In una società “fondata sul lavoro”, dove la disoccupazione è una vergogna prima ancora che una disgrazia, e dove i piú ricchi si vantano di lavorare anche dodici ore al giorno, chi vive onestamente senza lavorare – e senza alcuna voglia di farlo – è guardato con un’invidia mista a disprezzo, nel migliore dei casi, con sospetto. Di qui, la necessità, per questi stravaganti inoccupati, di trovarsi, se non un lavoro, almeno un alibi che giustifichi il loro incomprensibile amore per l’ozio. «La democrazia», dice Karl Kraus, «divide gli uomini in lavoratori e fannulloni. Non è attrezzata per quelli che non hanno tempo per lavorare».
Giovanni Soriano, da “Malomondo”, 2013
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“La Bibbia ci insegna che il non avere nulla da fare, l’ozio, era la condizione di beatitudine del primo uomo avanti la sua caduta. L’amore dell’ozio resta lo stesso nell’uomo caduto, ma la maledizione pesa sempre sull’uomo, non in quanto dobbiamo guadagnare la vita col sudore della fronte, ma in quanto, per le nostre qualità morali, non possiamo essere felici oziando.”
Lev Tolstoj, da “Guerra e pace”, 1865/69
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“La pigrizia non è altro che la buona abitudine di riposarsi prima di essere stanchi.”

Jules Renard

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“L’ozio è come la ruggine; consuma più del lavoro.”

Benjamin Franklin, da “Almanacco del Povero Riccardo”

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“Tutti credono che far niente sia una cosa facile, ma bisogna vedere questo niente come lo fanno. Socrate, Platone, Diogene, non facevano niente tutto il giorno, ma quel niente lo facevano in modo perfetto».

Eduardo De Filippo, dal film “A che servono questi quattrini”

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“Non fare assolutamente niente, molto, molto importante. E quanti lo fanno nella società moderna? Molto pochi. Ecco perché sono completamente pazzi, frustrati, arrabbiati, e carichi di odio.”
Charles Bukowski, da “Il sole bacia i belli, interviste 1963-1993”, 2014 (postumo)
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Dipinto di Michael Carson
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“Sarebbe il caso di ritornare alla lezione dei classici (senza compromettersi con il loro schiavismo) e riconoscere che l’ozio va coltivato con sapienza: che può essere la parte più valida e significativa della nostra vita se ci educheremo a non ammazzare il tempo, ma a dedicarlo ad attività (come la lettura, la scrittura, l’ascolto di musica, la fruizione di opere d’arte, lo sport o le passeggiate in ambienti naturali) che, per essere libere, non sono superficiali o sciatte ma complesse e articolate. Perché l’ozio riveli il suo carattere positivo e non si appiattisca in noia o autodistruzione, deve essere vissuto con intelligenza e con passione.”
Ermanno Bencivenga, da “100 idee di cui non sapevi di aver bisogno”, 2020
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“Occorre molto tempo per imparare che in realtà non si ha un bel niente da fare. E quasi sempre è proprio allora che si comincia finalmente a fare qualcosa.”
Sándor Márai, da “Confessioni di un borghese”, 1934/35 
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“Il tedio non è la malattia della noia di non aver nulla da fare, ma una malattia più grave: sentire che non vale la pena di fare niente.”
Fernando Pessoa, da ” Il libro dell’inquietudine”, 1982 (postumo)
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“Robinson, nella sua isola, privo di tutto e forzato ai lavori più faticosi per assicurarsi l’esistenza quotidiana, sopporta la vita e gode anche, per sua confessione, parecchi momenti di felicità. Supponete eh’egli fosse stato in un’isola incantata, provvista di tutto ciò che rende bella la vita; forse l’ozio gli avrebbe resa insopportabile l’esistenza.”
Nicolas de Chamfort, da “Massime e pensieri”
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“C’è un’arte che s’impara vivendo. È l’arte del non fare.”
Dino Risi, dal film “I miei mostri”, 2004
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“Non fare agli altri ciò che vorresti che loro facessero a te. Possono avere gusti diversi dai tuoi.”
George Bernard Shaw, da “Uomo e superuomo”, 1903 
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“Oggi non faccio niente. Anche ieri non ho fatto niente, ma non avevo finito.”
Snoopy, in Charles M. Schulz, “Peanuts”, 1950/2000
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Il’ja Efimovič Repin, Mikhail Ivanovich Glinka during the composition of the opera “Ruslan and Lyudmila” 1887 

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“Non chiederti oggi cosa farai domani, non fare progetti così a lungo termine.”

Giovanni Soriano, da “Maldetti”, 2007
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“Non fare niente del tutto è la cosa più difficile del mondo, la più difficile e la più intellettuale.”
Oscar Wilde, da “Il critico come artista”, 1889
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“Più sguarnito, più diseredato del troglodita, il civilizzato non ha un momento per sé, i suoi svaghi stessi sono febbrili e opprimenti: un forzato in ferie, che soccombe all’uggia dell’inattività e all’incubo delle spiagge. Quando si sono frequentati luoghi dove l’ozio era di rigore, dove tutti vi eccellevano, ci si adatta male a un mondo dove nessuno lo conosce e lo sa godere, dove nessuno respira.”
Emil Cioran, da “La caduta nel tempo”, 1964
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“L’ozio, come il bacio, per essere dolce deve essere rubato.”

Jerome Klapka Jerome, da “Pensieri oziosi di un ozioso”, 1886

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Gustave Courbet, “La filatrice”, 1853
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“L’ozio è il principio di tutti i vizi e il coronamento di tutte le virtù.”

Franz Kafka, da “Diari, 1910/23”
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“L’attività del cretino è molto più dannosa dell’ozio dell’intelligente.”
Mino Maccari, da “Asterischi”, 1932
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Nell’immagine:  John William Waterhouse, “Dolce far niente, 1880

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