Affabulazioni

Bacchides

14.06.2024
Filosseno:
Lido, i costumi ora sono cambiati.
Lido:
Lo so bene: perché allora uno aspettava di venir eletto a una carica prima di cessare di obbedire al suo maestro. Ora, invece, prima ancora che abbia sette anni, se solo osi toccarlo con la mano, ti rompe la tavoletta in testa. E se vai a lamentarti dal padre, questo qui dice poi così al figlio: “Sei proprio degno di me per come ti sai difendere dalle offese”. E il maestro viene richiamato: “Vecchio inutile, non azzardarti a toccare il ragazzo, quando si comporta con ardore”. E il maestro se ne va zampillante di sangue come una lucerna con lo stoppino che cola. Proclamata la sentenza la corte si ritira. In queste condizioni un maestro come fa a esercitare la propria autorità, se è lui stesso per primo a prenderle?
Plauto, “Bacchides”, vv. 437-449, composta nella seconda metà del III secolo a.C. 
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Nell’immagine: Mosaico dipinto con le maschere della Tragedia e della Commedia, II secolo a. C.

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