Pensieri

L’Europa che non c’è

18.06.2024
“Così come è stata attuata dai suoi iniziatori e proseguita dai loro successori, la costruzione europea è stata realizzata fin dall’inizio contro il buon senso. È partita dall’economia e dal commercio, invece che dalla politica e dalla cultura. È stata strutturata dall’alto, sotto il dominio di un corpo tecnocratico fedele al centralismo giacobino e al principio di onnicompetenza, la Commissione di Bruxelles, invece di erigersi dal basso, rispettando il principio di sussidiarietà o sufficiente competenza a tutti i livelli, dal più locale al più generale.
E’ stata creata al di fuori dei popoli, senza che essi fossero mai seriamente consultati sulla sua ragion d’essere o sul suo modo di operare. Dopo la caduta del sistema sovietico, invece di cercare di approfondire e migliorare le sue strutture di decisione politica, l’Ue scelse un frettoloso allargamento a paesi che cercavano solo di beneficiare della protezione americana, il che aggravò la sua impotenza e paralizzò le sue istituzioni.
Il problema delle sue finalità – l’Europa come potenza o l’Europa come mercato – e il problema dei suoi confini – geopolitici – non sono mai stati posti con chiarezza. L’attuazione dell’euro-moneta in condizioni del tutto irrealistiche ha, da parte sua, aggravato il debito pubblico, nel contesto della crisi finanziaria globale che stiamo vivendo oggi. Il risultato è che “l’Europa”, che un tempo appariva come una soluzione, ora è solo un problema tra gli altri. Lungi dall’essere una potenza autonoma, l’Europa odierna è politicamente dipendente, finanziariamente vittima dei mercati finanziari, economicamente posta in concorrenza in condizioni di dumping con manodopera sottopagata di paesi terzi, socialmente preda di insopportabili programmi di austerità, insomma indebolita in ogni rispetto. Non solo l’Unione europea non è l’Europa, ma oggi sta chiaramente lavorando contro gli europei.”
Alain de Benoist, da “Distinguere l’Ue dall’Europa e sognare un Nomos della terra multipolare”, 20 marzo 2023 – Intervista di Alain de Benoit a Simon Bornstein – Fonte: Barbadillo
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In evidenza: Vignetta di Mauro Biani

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