“Si pensa, talvolta,che di draghi non ce n’è più neanche uno. E neppure di prodi cavalieri. E neppure l’ombra di una principessa che vaghi per foreste misteriose,incantando col suo sorriso cerbiatti e farfalle.
Pensiamo, talvolta, che la nostra sia un’età senza più frontiere, senza più avventure. Il destino è al di là dell’orizzonte;quelle ombre che passavano al galoppo, rilucenti, si sono ormai dileguate.
Che bello, sbagliarsi!
Principesse e cavalieri, incantesimi e draghi,
avventura e mistero…
non solo sono qui pure adesso, ma sono tutto quel che c’è e c’è sempre stato!
Nel nostro secolo, hanno mutato d’abiti, s’intende.
I draghi indossano uniformi, oggi, vanno in giro in assetto di guerra,
in tenuta da pronto intervento. I demoni della società, stridendo, piombano su di noi se solleviamo gli occhi da terra, se ci azzardiamo a svoltare a destra laddove
ci hanno ordinato di girare a sinistra. Talmente astute si sono fatte le false apparenze che principesse e cavalieri
possono celarsi gli uni alle altre, possono celarsi persino a sé medesimi.
E tuttavia maestri di realtà
vengono ancora a noi, in sogno, a dirci che non abbiamo giammai perduto
lo scudo che occorre contro i draghi, che sta in noi cambiare il mondo
come ci pare e piace… L’intuito non mentisce allorché, ci bisbiglia: Non sei polvere, tu sei magia.”