“Nel pomeriggio percorriamo i viali dei Giardini Margherita, io che pedalo e lui sulla canna col gelato che sbrodola sulle braccia e mi piace da morire sentirgli il suo odore appoggiandogli le labbra al collo e dietro le orecchie. Fino a sera pedaliamo ubriachi quel magnifico quattordici settembre, un caldo primaverile, una luce schietta che quando il sole va giù i mattoni di Bologna avvampano rossi come se la città dovesse da un momento all’altro bruciare e noi restare i soli superstiti scendendo allacciati dai colli verso le macerie sulla nostra bicicletta fiammante.”
“Proprio la fortuna è sfacciata ma quando uno ci sente che l’odore che gli serra la pancia è proprio il suo arriva anche la fortuna. Solo questo vi voglio dire credete a me lettori cari.
Bando a isterismi, depressioni scoglionature e smaronamenti.
Cercatevi il vostro odore eppoi ci saran fortune e buoni fulmini sulla strada. Non ha importanza alcuna se sarà di sabbia del deserto o di montagne rocciose, fossanche quello dell’incenso giù nell’India o quello un po’ più forte, tibetano o nepalese. No, sarà pure l’odore dell’arcobaleno e del pentolino pieno d’ori degli aquiloni, bimbi miei, degli uccelletti, dei boschi verdi con in mezzo ruscelletti gai e cinguettanti, delle giungle, sarà l’odore delle paludi, dei canneti, dei venti sui ghiacciai, saranno gli odori delle bettole di Marrakesh o delle fumerie di Istanbul, ah buoni davvero buoni odori in verità, ma saran pur sempre i vostri odori e allora via, alla faccia di tutti, avanti! Col naso in aria fiutate il vento, strappate le nubi all’orizzonte, forza, è ora di partire, forza tutti insieme incontro all’avventuraaaaa!”
Pier Vittorio Tondelli, da “Altri libertini”, 1980