L’ansia è lo spazio tra “adesso” e “poi”.
Richard Abell, da “Possiedi la tua vita”, 1976
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“Le cattive abitudini, gli affanni, le superficialità, le ambizioni, la sete di denaro provocano in noi un continuo stato di ansia e di angoscia per fatti che non accadranno mai.”
Romano Battaglia, da “Silenzio”, 2005
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“Perché viene l’ansia? Da dove scaturisce? Per quale motivo esiste la paura? Perché le notti sono insonni? Tutto ciò arriva non perché siamo persone sbagliate, ma perché l’anima cerca di portare allo scoperto energie e mondi che in qualche modo abbiamo sottovalutato.”
Romano Battaglia, da “Incanto”, 2008
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“L’ansia è sempre un vuoto che si genera tra il modo in cui le cose sono e il modo in cui pensiamo che dovrebbero essere; è qualcosa che si colloca tra il reale e l’irreale.”
Charlotte Joko Beck, da “Niente di speciale”, 1993
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“L’ansia − o il fanatismo del peggio.”
Emil Cioran, da “Sillogismi dell’amarezza”, 1952
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“Utopia nera, l’ansia soltanto ci fornisce precisazioni sull’avvenire.”
Emil Cioran, da “Sillogismi dell’amarezza”, 1952
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“Non contento delle sofferenze reali, l’ansioso se ne impone di immaginarie; è un essere per il quale l’irrealtà esiste, deve esistere: altrimenti, da dove trarrebbe la razione di tormenti che la sua natura esige?”
Emil Cioran, da “Sillogismi dell’amarezza”, 1952
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Kaoru Yamada
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“L’ansia non è schizzinosa, si contenta di tutto, non c’è cosa che non le piaccia. Un pretesto qualsiasi, un minuscolo fatto di cronaca, lo spreme, lo vezzeggia, ne estrae un disagio mediocre ma sicuro, di cui si pasce. Si accontenta veramente di poco, tutto le va bene. Velleitaria, incompiuta, manca di classe: vorrebbe essere angoscia e non è che affanno.”
Emil Cioran, da “Il funesto demiurgo”, 1969
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“L’ansia non è schizzinosa, si contenta di tutto, non c’è cosa che non le piaccia. Un pretesto qualsiasi, un minuscolo fatto di cronaca, lo spreme, lo vezzeggia, ne estrae un disagio mediocre ma sicuro, di cui si pasce. Si accontenta veramente di poco, tutto le va bene. Velleitaria, incompiuta, manca di classe: vorrebbe essere angoscia e non è che affanno.”
Emil Cioran, da “Il funesto demiurgo”, 1969
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“L’ansia non è schizzinosa, si contenta di tutto, non c’è cosa che non le piaccia. Un pretesto qualsiasi, un minuscolo fatto di cronaca, lo spreme, lo vezzeggia, ne estrae un disagio mediocre ma sicuro, di cui si pasce. Si accontenta veramente di poco, tutto le va bene. Velleitaria, incompiuta, manca di classe: vorrebbe essere angoscia e non è che affanno”.
Emil Cioran, da “Il funesto demiurgo”, 1986
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“Tutto è; niente è. L’una e l’altra formula arrecano uguale serenità. L’ansioso, per sua disgrazia, rimane a mezza strada, tremebondo e perplesso, sempre alla mercé di una sfumatura, incapace di insediarsi nella sicurezza dell’essere o dell’assenza di essere.”
Emil Cioran, da “L’inconveniente di essere nati”, 1973
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“La nostalgia e l’ansia – a questo si riduce la mia «anima». Due condizioni a cui corrispondono due baratri: il passato e il futuro. Fra i due, appena un po’ d’aria per poter respirare, appena un po’ di spazio in cui stare.”
Emil Cioran, da “Quaderni”, (postumo 1997)
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“L’ansia non è provocata (condizionata) da niente; essa cerca di darsi un contenuto, e per raggiungere lo scopo le va bene tutto. Di qui la sproporzione fra questo stato d’animo, di per sé considerevole, e i miseri pretesti a cui si aggrappa. L’ansia è una realtà in sé, che precede tutte le sue forme particolari, tutte le sue varietà; nasce da se stessa, si genera da sola. È «produttività infinita» e, come tale, più adatta a essere formulata in termini di teologia che di psichiatria. Per coglierne la natura, bisogna superare i limiti della psiche, risalire alla sovranità dell’essere stesso. E in effetti essa è sovrana, e non c’è attributo che le calzi meglio.”
Emil Cioran, da “Quaderni”, (postumo 1997)
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“La paura del pericolo è diecimila volte più spaventosa del pericolo vero e proprio, quando si presenta di fatto davanti ai nostri occhi; e l’ansia è una tortura molto più grave da sopportare che non la sventura stessa per la quale stiamo in ansia.”
Daniel Defoe, da “Robinson Crusoe”, 1719
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René Magritte, “Il doppio segreto”, 1927
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“I pericoli da cui l’ansioso si crede minacciato, mai appaiono più grandi nella sua aspettativa che quando egli sta per affrontare una situazione densa di pericoli.”
Sigmund Freud, da “Il tabù della verginità”, 1917
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“Per un ansioso patologico, mettere piede fuori di casa è un po’ come varcare la soglia dell’inferno, e tutte le volte come fosse per la prima volta: non sa mai quale sciagura lo attende. Che l’evento catastrofico tanto temuto in pratica non si verifichi mai non costituisce, infatti, motivo di esperienza positiva, e il “dannato” agorafobico piuttosto che acquisire sempre maggior sicurezza, trae ogni volta la conclusione – per lui ovvia – di essere riuscito semplicemente a scamparla.”
Giovanni Soriano, da “Malomondo”, 2013
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“L’ansia è la ruggine dell’anima.”
Carlos Ruiz Zafón, da “L’ombra del vento”, 2002
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Nell’immagine: Edvard Munch, “Ansia”, 1894