– No, disse la nonna, il silenzio non esiste. Tutto si sente. Quel che noi chiamiamo silenzio non è silenzio, è solo la nostra sordità. Se non fossimo così sordi, il mondo non sarebbe così cattivo. Ma per fortuna c’è qualcuno che sente. C’è anche qualcuno che può starsene in pianura e – capisci quel che dico?
La nonna veniva da una regione dove c’erano molte pianure.
– Sì, rispose il bambino. Pianura è come campo.
– C’è anche qualcuno, continuò la nonna, che può starsene in pianura e sentir cantare le montagne. E non solo: sente quel che succede dall’altra parte delle montagne. Sente come vive la gente nelle valli. Ma ti dirò di più: sente come la gente lotta e soffre nelle città. Sente fino al mare: le navi che navigano nella notte e il tintinnare delle boe. E ancora più in là: dall’altra parte del mare sente gli uomini gridare quando arriva la guerra. Capisci quel che dico?
– La guerra, rispose il bambino, sono i soldati.
La nonna tacque, ma le sue parole fluttuavano intorno al bambino come un fumo denso. Lui si affacciò al piano del tavolo. Accanto alla conchiglia c’era una mela Astrakan gialla.
– Nonna, disse il bambino, si possono sentire anche le mele, allora?
– Si può sentire quel che si vuole, rispose la nonna.
Stig Dagerman, da “A casa dalla nonna”, 1953
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Nell’immagine in evidenzaa: Felice Angelino, “Il pomo della discordia”, 2022