“Attraverso i gesti che fanno, le dita nascondono i loro sentimenti. Il palmo, invece, è sempre nudo, come la luce, che non ha abiti, poiché il palmo è in comunicazione diretta con i meandri del cervello. Da qui, la straordinaria verità delle linee della mano. Da qui, l’imposizione miracolosa delle mani di Cristo – palmo-vascello che conduce al Padre – attraverso le quali l’Uomo-Dio opera tutti i suoi miracoli. Da qui, anche lo straordinario valore che accordiamo al gesto della benedizione, al contatto totale del palmo nella stretta di mano, all’esposizione della mano nel giuramento, all’inutile lavacro delle mani di Ponzio Pilato (dacché il palmo non può mentire), all’esposizione del Divino Palmo sulla Croce, palmo che dovette rilucere come un faro nella notte durante il supremo sconvolgimento del Divino Agonizzante. Denuda il tuo volto, i tuoi gesti, la tua voce, la tua andatura, e ti sentirai vestito di luce”.
Malcolm de Chazal, da “Plastica”, 2024
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Nell’immagine: Albrecht Durer, “Mani in preghiera, Studio di mani di un apostolo”, 1508