Musichiamo

Cento passi

08.02.2025
“Arrivai alla politica nel lontano novembre del ’65, su basi puramente emozionali: a partire cioè da una mia esigenza di reagire ad una condizione familiare ormai divenuta insostenibile. Mio padre, capo del piccolo clan e membro di un clan più vasto, con connotati ideologici tipici di una civiltà tardo-contadina e preindustriale, aveva concentrato tutti i suoi sforzi, sin dalla mia nascita, nel tentativo di impormi le sue scelte e il suo codice comportamentale. E’ riuscito soltanto a tagliarmi ogni canale di comunicazione affettiva e compromettere definitivamente ogni possibilità di espansione lineare della mia soggettività. Approdai al PSIUP con la rabbia e la disperazione di chi, al tempo stesso, vuole rompere tutto e cerca protezione. Creammo un forte nucleo giovanile, fondammo un giornale e un movimento d’opinione, finimmo in tribunale e su tutti i giornali.”
(Peppino Impastato)
“Sei andato a scuola, sai contare?”
“Come contare?”
“Come contare? 1,2,3,4 sai contare?”
“Si, so contare”
“E sai camminare?”
“So camminare”
“E contare e camminare insieme lo sai fare?”
“Si, penso di si”
“Allora forza, conta e cammina, dai! 1,2,3,4,5,6,7,8.”
“Dove stiamo andando?”
“Forza…conta e cammina.. 89,90,91,92,93,94,95,96,97,98,99,100! Lo sai chi ci abita qua? Ah? U zù Tanu ci abita qua! Cento passi ci sono da casa nostra, cento passi!”
Nato nella terra dei vespri e degli aranci,
tra Cinisi e Palermo parlava alla sua radio.
Negli occhi si leggeva la voglia di cambiare,
la voglia di Giustizia che lo portò a lottare.
Aveva un cognome ingombrante e rispettato,
di certo in quell’ambiente da lui poco onorato.
Si sa dove si nasce ma non come si muore
e non se un’ideale ti porterà dolore.
Ma la tua vita adesso puoi cambiare solo se sei disposto a camminare,
gridando forte senza aver paura
contando cento passi lungo la tua strada.
Allora1,2,3,4,5,10,100 passi!
1,2,3,4,5,10,100 passi!
1,2,3,4,5,10,100 passi!
1,2,3,4,5,10,100 passi!
“Noi ci dobbiamo ribellare”
Poteva come tanti scegliere e partire,
invece lui decise di restare.
Gli amici, la politica, la lotta del partito
alle elezioni si era candidato.
Diceva da vicino li avrebbe controllati,
ma poi non ebbe tempo perché venne ammazzato.
Il nome di suo padre nella notte non è servito,
gli amici disperati non l’hanno più trovato.
Allora dimmi se tu sai contare,
dimmi se sai anche camminare,
contare, camminare insieme a cantare
la storia di Peppino e degli amici siciliani
Allora1,2,3,4,5,10,100 passi!
1,2,3,4,5,10,100 passi!
1,2,3,4,5,10,100 passi!
1,2,3,4,5,10,100 passi!
Era la notte buia dello Stato Italiano,
quella del nove maggio settantotto.
La notte di via Caetani, del corpo di Aldo Moro,
l’alba dei funerali di uno stato.
Allora dimmi se tu sai contare,
dimmi se sai anche camminare,
contare, camminare insieme a cantare
la storia di Peppino e degli amici siciliani.
Allora1,2,3,4,5,10,100 passi!
1,2,3,4,5,10,100 passi!
1,2,3,4,5,10,100 passi!
1,2,3,4,5,10,100 passi!
“E’ solo un mafioso, uno dei tanti!”
“E’ nostro padre”
“Mio padre, la mia famiglia, il mio paese! Io voglio fottermene!
Io voglio scrivere che la mafia è una montagna di merda! Io voglio urlare!”
Modena City Ramblers, “Cento passi”, dall’album “Viva La Vida, Muera La Muerte!”, 2004

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