Affabulazioni

La circonvallazione

10.02.2025
“Anch’io, se potessi, mi piacerebbe d’andare a stare alla circonvallazione. Qui nel Tavernello è sempre buio, fai quelle due chiacchiere, ma io sono troppo vecchia e se parlo non mi sta a sentire nessuno. Per di più faccio fatica a camminare e quando è tempo brutto non esco neanche. Sto nella stanza di sotto, grande, con l’umidità che gonfia i muri e ogni tanto schiaccio uno scarafaggio. Ma quasi tutte le domeniche mi vengono a prendere Luisìn o Giancarlo con la seicento. Mi portano dalla Zita, la mia nipote. Quello, sì, è l’appartamento, il più in alto, con marmi e parquet, nel condominio di Pozzi. Io quando arrivo lo sanno già, mi aprono la porta a vetri del balcone che dà proprio sulla circonvallazione. Mi metto lì a sedere e ci sto delle ore. Il movimento che c’è, la roba, il chiasso. Io zitta, tengo le mani sulla ringhiera e guardo che passa il mondo.”
Raffaello Baldini, “La circonvallazione”
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In evidenza: Foto di Giuseppe Möder, “Donne di Scanno”, 1955

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