«Un cronopio si costruì una casa e, fedele alla tradizione, sistemò nel portico una serie di lastre che comprò o che fece intagliare appositamente. La sistemazione delle pietre era stata studiata in modo che le si potesse leggere una dopo l’altra. La prima diceva: “Benvenuti coloro che giungono a questa soglia”. La seconda diceva: “La casa è piccola ma il cuore è grande”.
La terza diceva: “L’ospite è il calore del focolare”.
La quarta diceva: “Quel che è mio è tuo”.
La quinta diceva: “Questa annulla tutte le altre. Fila via, bastardo”.»
«I cronopios, questi esseri disordinati e tiepidi, sparpagliano i ricordi per la casa, allegri e contenti, e ci vivono in mezzo e quando un ricordo passa di corsa gli fanno una carezza e gli dicono affettuosi: “Non farti male, sai”, e anche: “Sta’ attento, c’è uno scalino”. Questa è la ragione per la quale le case dei famas sono in ordine e in silenzio, mentre le case dei cronopios sono sempre sottosopra e hanno porte che sbatacchiano. I vicini si lamentano sempre dei cronopios e i famas scuotono la testa comprensivi, e vanno a vedere se i cartellini sono sempre al loro posto».
“I cronopios si comportano da poeti, o da asociali. Perdono la testa quando s’innamorano; smettono di scrivere sulla carta e cominciano a disegnare poesie dappertutto.
Quando a un cronopio spezzano il cuore, lui piange un po’, e poi un pochino ancora. Si riconosce infelice e umido. Ma, mentre piange, pensa che a tutti, prima o poi, spezzano il cuore. Che innamorarsi vuol dire anche questo, piangere un po’.
E che, a differenza dei famas, il cronopio piange quando gli viene voglia, e siccome gli viene voglia, piange ancora un po’…».
«Dire che i cronopios sono l’intuizione, la poesia, il capovolgimento delle norme, e che i famas sono l’ordine, la razionalità, l’efficienza, sarebbe impoverire di molto, imprigionandole in definizioni teoriche, la ricchezza psicologica e l’autonomia morale del loro universo. Cronopios e famas possono essere definiti solo dall’insieme dei loro comportamenti».
Julio Cortázar, da “Historia de Cronopios y de Famas”, 1962
*****
In evidenza: Opera di Zdenek Janda, artista ceco