“Lascia che io cada se devo cadere.
Quello che diventerò mi prenderà.”
Ba’al Shem Tov (rabbino e mistico polacco del ‘700)
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L’educazione di Icaro
“Il vento m’insegnò a volare
Sulle ali dell’aria
Sopra le tempeste.
Il bosco m’insegnò le sue parole:
Echi di voci pei sentieri d’ombra.
Ora so leggere e parlare.
La notte m’introdusse nei suoi misteri:
I sogni dove ritornano i morti.
Il giorno nella sua bellezza chiara.
Ma il dolore, il dolore soltanto,
Quello che umilia e piega
Mi ha insegnato a pregare.
“Ora Icaro, disse il padre,
vola tra le stelle,
Insegui le comete!”
Icaro, chiusi gli occhi,
Una brezza sottile gli sfiorò i capelli,
Credette, forse sognò di volare.”
Salvatore Solinas, “L’educazione di Icaro”
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Il volo
“Il volo è un abbandono.
Si lasciano alla terra le ferite,
le vesti dell’inganno
l’affanno dei piedi, in un passo sbagliato.
Un attimo di cielo, anche un momento solo
basta a quel volo, per somigliare al vento
guardando da lontano il disincanto
degli abbracci bugiardi e i fiori finti.
Gli annegati, i respinti, il veleno nel mare
che fa eterno il silenzio dei pesci…
Usci chiusi al bussare, bocche avare
di parole e di baci.
Un volo d’un istante, un momento d’oblio
un’allegria di ali sulle schiena
provando a ricercare la bellezza
nascosta dentro ai solchi della terra.
Giorgia Satta, “Il volo”
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Vola
“Vola.
Adesso.
Basta fingere quel rasoterra.
Vola. Vola. Vola.
Sei più immenso dell’angusto
abitacolo del corpo.
Non fingere più.
Sorgi. Ora.
Rimandi sempre.
Prendi tutto lo spazio.
Brucia tutto il tempo.
Hai cieli, hai stelle, hai prodigi di gioia
e abiti nel triste sgabuzzino della vita.”
Mariangela Gualtieri
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Immagine: Illustrazione digitale di Chistian Schloe