Pensieri

Il pendolo

03.10.2022

Ognuno di voi è sotto la legge del pendolo. Ognuno di voi sente il bene e poi sente il male, si sente felice e poi si sente derelitto, ognuno di voi sente affetto e amore e poi sente l’opposto, -avversione- e quel curioso opposto dell’affetto per il quale non c’è nome. Questa è vita meccanica. Tutto questo è vivere meccanicamente. Questo vuol dire vivere nell’ondeggiamento del pendolo  della vita e finché vi resterete quello che guadagnate lo perderete e così resterete sempre nello stesso livello di Essere. In un momento voi amate, nel momento successivo voi odiate; in un momento sentite entusiasmo, il momento successivo vi sentite abbattuti; in un momento pensate di essere una persona gradevole ed il momento dopo sentite che non lo siete. Questa è la legge del pendolo che ondeggia su e giù. In un modo o nell’altro noi dobbiamo cercare di non stare più tanto sotto questa inevitabile legge del pendolo, che fa avanzare e ritirare le maree, che fa sì che l’inverno sia seguito dall’estate, l’estate dall’inverno e che nei riguardi del vostro cuore lo fa espandere e contrarre.

La legge del pendolo è illustrata molto bene dall’azione del cuore. Il cuore ha due fasi chiamate diastole e sistole. La diastole del cuore si ha quando esso riceve sangue, la sistole si ha quando esso si contrae e manda il sangue nel corpo. Forse potete capire quanto sia interessante questa idea del pendolo quando viene applicata al cuore, perché quando il cuore è passivo e sta ricevendo il sangue, si trova su un lato del pendolo, esso accetta quello che entra in lui e poi ad un certo momento esso cambia il suo ritmo, diventa attivo e rimanda fuori tutto quello che ha ricevuto, che serve a nutrire l’intero corpo.

Diastole” viene dal verbo greco “mettere in ordine, sistemare preparare”.

Questo significa che quando il cuore non sta facendo niente, fuorché ricevere il sangue, è come se si stesse sistemando…mettendo in ordine, preparando per la fase successiva, chiamata contrazione o sistole.

In greco “sistole” significa “riunire quello che è stato ricevuto e spingerlo avanti”, come nella contrazione del cuore che spinge nel corpo il sangue che ha ricevuto.

Ho sempre pensato che questo sia un ottimo modo di pensare al pendolo in un senso pratico. Noi abbiamo alcuni momenti di espansione, ed alcuni momenti di contrazione. Abbiamo momenti in cui le cose vanno bene e momenti in cui le cose vanno male. Il pendolo della nostra psicologia, delle nostre emozioni, del nostro benessere generale, va su e giù. Ma quando il pendolo ondeggia indietro, questa dovrebbe essere una fase in cui vengono messe in ordine le cose, in cui uno si consulta con se stesso, in cui le cose vengono sistemate bene, e vengono preparate prima che uno prosegua di nuovo.

Voi non potete aspettarvi di essere sempre gli stessi. Eppure quante persone sono dispiaciute quando, avendo provato un sentimento, si accorgono che in seguito non lo provano più. Allora naturalmente esse litigano, sono seccate, e cosi via. In altre parole, l’ondeggiamento negativo del pendolo per la maggior parte delle persone è solo uno spazio vuoto. Mentre dovrebbe essere una fase abitata dalla consapevolezza e da un senso del lavoro in cui uno cerca di unificarsi e di riflettere e non pensa invece che tutto sia finito. Ora, se uno può vivere con consapevolezza in entrambi i lati dell’oscillazione del pendolo in ogni punto, la sua vita non sarà più insoddisfacente, cioè una semplice funzione dell’ondeggiamento del pendolo. Uno impara a vedere le cose da due punti di vista. Uno impara a prendere se stesso da due punti di vista, e soprattutto uno impara a prendere gli altri nello stesso modo. Invece di essere molto disgustato, o annoiato, o seccato, uno comincia a mettere in questo incivile paese, in se stesso, in questo luogo barbaro, dei pensieri più consapevoli e la memoria, per poi ritornare nell’ondeggiamento del pendolo avendo preparato qualcosa, ed ancora una volta rientrare nella vita senza essere depresso e soprattutto non sentendosi senza speranza.

Quello di cui sto parlando ha a che fare con il vedere entrambi i lati, il lato nero ed il lato lucente, insieme, per mezzo della memoria conscia, per mezzo del lavoro, ed è solo per mezzo del Lavoro che voi potrete ricordare entrambi i lati del pendolo e così, gradualmente, passare psicologicamente nella parte media del pendolo, dove è situato tutto quello che cerchiamo in questo Lavoro. Questo corrisponde a creare un intero circolo, ad essere capaci di girare lungo il circolo della vita, in modo che essa non sia più un pendolo, ma un movimento circolare che non è più governato dagli opposti.

Ora, quando voi girate intorno al circolo di tutte le esperienze, voi cominciate a mettere nella vostra consapevolezza il lato oscuro di voi e voi non vedrete più quelle contraddizioni che vengono invece dal punto di vista della vita del pendolo. Questo significa un aumento di consapevolezza. Questo significa vedere che l’estate e l’inverno non sono opposti ma sono situati su un circolo, un ritmo che è necessario. La gente che vive molto negli opposti, la gente che discute sempre se questo o quello è giusto, sono nell’illusione del pendolo.

Vi citerò su ciò un detto molto antico. Finché avete dei concetti rigidi su ciò che è giusto o sbagliato, voi non potete creare in voi questo cerchio psicologico. Questo detto viene dagli scritti di Kwang-zeu:

Egli disse: “Ogni soggetto può essere guardato da due punti di vista -da questo e da quello …. Ma questo punto di vista comprende sia il bene che il male; ed anche quel punto di vista comprende sia il bene che il male; – e infatti ci sono o non ci sono, i due punti di vista, questo e quello? Essi non hanno trovato il loro punto di corrispondenza che viene chiamato il perno del Tao. Appena uno trova questo perno, egli si situa al centro dell’anello (di pensiero) da dove egli può rispondere senza fine ai punti di vista che cambiano; – senza fine a quelli che affermano. e senza fine a quelli che negano. Perciò ho detto, “Non c’è niente come la giusta luce (della mente).”

Questa cosa chiamata il Tao in realtà è il Lavoro. E’ una riconciliazione degli opposti ed il raggiungimento di un nuovo posto in cui gli opposti non vi controllano. È chiamato il Tao nell’antico esoterismo cinese. È una Via. Tao significa una Via o una Via armoniosa.

[…] Se siamo nel pendolo tutti i pensieri e sentimenti sono opposti. Se un uomo non è d’accordo con le vostre vedute politiche vi è odioso. Se un uomo non ha simpatia per voi, egli ha antipatia, e così via. Questo è l’esempio della legge del pendolo in tutti noi. In questo lavoro noi dobbiamo trovare qualche modo per riconciliare gli opposti e per non essere in ogni momento in questo ondeggiamento del pendolo, perché partendo da violenti punti di vista opposti, niente può essere riconciliato, nessuna armonia può essere prodotta, e le vostre vite continueranno come sempre.

Io vi colpisco e voi mi colpite. Ogni lato produce l’altro. Un opposto con il quale vi identificate, provoca immediatamente negli altri una opinione opposta. È molto importante che voi tutti cominciate a capirlo, soprattutto riguardo a voi stessi perché i vostri personali punti di vista su voi stessi sono su questi opposti, e sono governati dalla falsa personalità. Tutti voi fate molte cose che non accettate, che non includete nel vostro generale senso di voi stessi e così ondeggiate sempre e non avete un punto centrale, un’individualità.

Per questo il Lavoro ci insegna ad osservarci senza critica, perché solo osservando noi stessi senza critica, noi possiamo girare intorno all’intero cerchio del nostro Essere, di quello che noi realmente siamo e questo distruggerà completamente la falsa personalità. Voi non sarete più la persona che avevate immaginato di essere, perché l’immaginazione mente sempre. Voi tutto intero dovete essere incluso nella vostra consapevolezza, perché se la consapevolezza non si espande nel vostro Essere totale, voi non avrete l’intera conoscenza di voi stessi e sarete sempre influenzati da un piccolo “io” alla volta, Ma alla fine tutti gli “io” devono essere compresi nel vostro sentimento di voi stessi, e sono certo che la falsa personalità si dissolverà in qualcosa di completamente nuovo e meraviglioso.

Maurice Nicoll, “Il pendolo”

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Nell’immagine: Felippe Moraes, “Order con pendolo in movimento”

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