“Ma cosa devo fare allora?”
“Danzare” rispose “continuare a danzare, finché ci sarà musica. Capisci quello che ti sto dicendo? Devi danzare. Danzare senza mai fermarti. Non devi chiederti perché. Non devi pensare a cosa significa. Il significato non importa, non c’entra. Se ti metti a pensare a queste cose, i tuoi piedi si bloccheranno. E una volta che saranno bloccati, io non potrò più fare niente per te. Tutti i tuoi collegamenti si interromperanno. Finiranno per sempre. E tu potrai vivere solo in questo mondo. Ne sarai progressivamente risucchiata. Perciò i tuoi piedi non dovranno mai fermarsi. Anche se quello che fai può sembrarti stupida, non pensarci.
Un passo dopo l’altro, continua a danzare. E tutto ciò che era irrigidito e bloccato piano piano comincerà a sciogliersi.
Per certe cose non è ancora troppo tardi. I mezzi che hai, usali tutti. Fai del tuo meglio. Non devi avere paura di nulla.
Adesso sei stanca. Stanca e spaventata. Capita a tutti. Ti sembra sbagliato. Per questo i tuoi piedi si bloccano”.
Alzai gli occhi e guardai la sua ombra sul muro. “Danzare è la tua unica possibilità” continuò “devi danzare, e danzare bene.
Tanto bene da lasciare tutti a bocca aperta. Se lo fai, forse anch’io potrò darti una mano. Finché c’è musica, devi danzare!“
Haruki Murakami, da “Dance Dance Dance”, 1988