Fosforescenze

Ci vorrebbe un supplemento d’anima….

11.11.2021
“L’Umanità ha bisogno di un supplemento di anima, per diventare più umana.”
Henri Bergson, da “Le due fonti della morale e della religione”
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“Videmus nunc per speculum et in aenigmate, tunc autem facie ad faciem”.
(“In questo mondo vediamo la realtà come attraverso uno specchio e sotto forma di enigmi; nell’aldilà la vedremo direttamente”).
San Paolo, dall’epistola ai Corinzi, 13, 12
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«Un consumatore soddisfatto sarebbe una catastrofe per la società dei consumi, per la quale invece i bisogni devono essere sempre risorgenti, non devono avere mai fine; i consumatori devono essere insaziabili, alla perenne ricerca di nuovi prodotti, avidi di nuove soddisfazioni in un mercato che sforna continuamente prodotti nuovi e inediti. Consumiamo ogni giorno senza pensare, senza accorgerci che il consumo sta consumando noi e la sostanza del nostro desiderio. È una guerra silenziosa e la stiamo perdendo».
Zygmunt Bauman, da “La malinconia del consumatore”
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Foto di Sonia Simbolo
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“L’amore continua senza Venere, la guerra senza Marte e, se gli dèi non intervengono più negli avvenimenti, non per questo gli avvenimenti sono più comprensibili o meno sconcertanti.”

Emil Cioran, da “Sommario di decomposizione”, 1949

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“E’ la nostra epoca. Noi pensiamo di sapere che il miracolo è una bugia e cerchiamo sempre la spiegazione nascosta o soffocata. Preferiremmo come spiegazione l’avidità o la lussuria, piuttosto che l’amore. Troviamo più rassicuranti i riferimenti scaltri e beffardi al nostro squallore, ai nostri odori e alle nostre deiezioni, che quelli alla nostra tremante modestia, o al nostro palpitante desiderio di affetto. Non ci è più consentita nemmeno l’anima: i nostri spazi interiori e segreti sono semplicemente luoghi di irrisolto trambusto, denso di ferite palpitanti.”

Abdulrazak Gurnah, da “Il Disertore”

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“Potessero ritornare quei tempi – dice –
quando le cose belle erano in eccesso
e credibili – come un fiore nel bicchiere,
come due innamorati sulla panchina del giardino
o i passeri con le code impertinenti.
E appena cominciava a piovere, tre angeli con gli ombrelli rosa
stavano fuori dalla tua finestra e ti sussurravano
la poesia che avresti scritto sulla metrica della pioggerellina.”

Yannis Ritsos, “Ritorno”, da “Molto tardi nella notte”, 1991

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“Nella nostra vita frettolosa, assordante, sono maledettamente poche le ore in cui l’anima può diventare cosciente di se stessa, in cui tace la vita dei sensi e quella dello spirito e l’anima sta senza veli davanti allo specchio dei ricordi e della coscienza.”

Hermann Hesse, da “Il lupo della steppa”

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“Fermati, dove corri?
Il cielo è dentro di te;
Se altrove tu lo cerchi
In eterno lo perdi.“

Angelus Silesius

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“L’uomo, questo sventurato, non conosce se stesso. È giunto da uno stato eletto ed è caduto in uno stato vile. Si è venduto a buon mercato. Per paura della sofferenza è nell’essenza stessa della sofferenza; inseguendo l’esistenza è caduto nella non-esistenza. La cecità originaria del suo cuore è lo schermo che gli impedisce di vedere la verità. L’immaginazione cade nell’errore e nell’inganno, l’intelligenza si dedica ad atti di percezione autentica. L’uomo ha riempito il lembo della sua veste con i sassi di questo mondo, immaginandoli pietre d’argento e d’oro, come fanno i bambini. Dato che questo argento e questo oro immaginari non sono veri, la veste della sua sincerità è stata strappata e il suo dolore è aumentato.”

Jalāl al-Dīn Muḥammad Rūmī

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“Perché alla fine ha ragione Stephen King, l’orrore è nel quotidiano, non è nel mostro che viene dallo spazio.”
Michela Murgia, da “Il mondo deve sapere”, 2006
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Enrico Baj, “Esibì la sua lingua al serpente”, 1991
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“Oggi più che mai gli uomini dovevano imparare a vivere senza gli oggetti. Gli oggetti riempivano gli uomini di timore: più oggetti possedevano, più avevano da temere. Gli oggetti avevano la specialità di impiantarsi nell’anima, per poi dire all’anima che cosa fare.”

Bruce Chatwin, da “Le Vie dei Canti”

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“Questo è uno di quei casi in cui il medico, cosciente della propria assoluta impotenza di fronte alla situazione, sente il desiderio di un cambiamento radicale, qualcosa che sopprima l’ingiustizia che ha imposto alla povera vecchia di fare la serva fino al mese prima per guadagnarsi da vivere, affannandosi e soffrendo, ma tenendo fronte alla vita con fierezza. […] è ora che i governanti dedichino meno tempo alla propaganda delle qualità del loro regime e più denaro, moltissimo denaro in più, per la realizzazione di opere di utilità sociale.“

Ernesto  Che Guevara, da “Latinoamericana”

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“Se fremi d’indignazione ogni qualvolta si commette un’ingiustizia, allora sei un mio compagno.”

Ernesto Che Guevara

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“L’ultima rivoluzione rimasta in sospeso è quella dell’immaginario: dobbiamo essere capaci di immaginare in quale mondo e società vogliamo vivere, e se vogliamo essere cittadini o consumatori.”

Luis Sepulveda

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“Noi vogliamo dunque abolire radicalmente la dominazione e lo sfruttamento dell’uomo sull’uomo; noi vogliamo che gli uomini, affratellati da una solidarietà cosciente e voluta, cooperino tutti volontariamente al benessere di tutti; noi vogliamo che la società sia costituita allo scopo di fornire a tutti gli esseri umani i mezzi per raggiungere il medesimo benessere possibile, il massimo possibile sviluppo morale e materiale; noi vogliamo per tutti pane, libertà, amore, scienza”

Errico Malatesta

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                             Street Artist Banksy

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“L’economia mondiale è la più efficiente espressione del crimine organizzato. Gli organismi internazionali che controllano valute, mercati e credito praticano il terrorismo internazionale contro i paesi poveri e contro i poveri di tutti i paesi con tale gelida professionalità da far arrossire il più esperto dei bombaroli.”

Eduardo Galeano

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“Il nostro atteggiamento razionalistico ci porta a credere di poter operare meraviglie con organizzazioni internazionali, legislazioni e altri sistemi ben congegnati. Ma in realtà solo un cambiamento dell’atteggiamento individuale potrà portare con sé un rinnovamento dello spirito delle nazioni. Tutto comincia con l’individuo.“

Carl Gustav Jung

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“La civiltà contemporanea vuole degli automi. E le persone sono certamente sul punto di perdere le proprie abitudini di indipendenza, diventando sempre più simili ad automi, a pezzi di macchine. Non è possibile dire come finirà tutto questo né come uscirne, e neppure se ci sarà una fine o un’uscita. Una sola cosa è certa, ed è che la schiavitù dell’uomo non fa che aumentare. L’uomo sta diventando uno schiavo volontario. Non ha più bisogno di catene: incomincia ad amare la sua schiavitù, a esserne fiero. E nulla di più terribile potrebbe accadere ad un uomo.”

Georges Ivanovič Gurdjieff 

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Mauro Biani

 

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“E – vi preghiamo – quello che succede ogni giorno non trovatelo naturale. Di nulla sia detto: “è naturale” in questi tempi di sanguinoso smarrimento, ordinato disordine, pianificato arbitrio, disumana umanità, così che nulla valga come cosa immutabile.”

Bertolt Brecht, da “L’eccezione e la regola”

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Foto di Nino Fezza

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“Quando il popolo chiese ai suoi governanti di cambiare le decisioni adottate, i governanti decisero di cambiare il popolo…”
Bertolt Brecht
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“Trovatelo strano, anche se consueto, inspiegabile, pur se quotidiano, indecifrabile, pure se è regola. Anche il minimo atto, in apparenza semplice,
osservatelo con diffidenza! Investigate se specialmente l’usuale sia necessario.
E – vi preghiamo – quello che succede ogni giorno non trovatelo naturale. Di nulla sia detto: è naturale in questo tempo di anarchia e di sangue,
di ordinato disordine, di meditato arbitrio, di umanità disumanata, così che nulla valga come cosa immutabile.”

Bertolt Brecht, da “L’eccezione e la regola”, 1961

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“Occorre agire nella legalità per poter stabilire il diritto di sguinzagliare i propri assassini.”
Bertolt Brecht, da “Opera da tre soldi”, 1928

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“Cattivi sono i tempi in cui si deve difendere l’ovvio.”
Bertolt Brecht
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René Magritte, “L’assassino minacciato”, 1926

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“Il vecchio mondo sta morendo. Quello nuovo tarda a comparire. E in questo chiaroscuro nascono i mostri”

Antonio Gramsci

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“Venne infine un tempo in cui tutto ciò che gli uomini avevano considerato come inalienabile divenne oggetto di scambio; il tempo in cui quelle stesse cose che fino allora erano state comunicate ma mai barattate, donate ma mai vendute, acquisite ma mai acquistate – virtù, amore, opinione, scienza, coscienza, ecc. – tutto divenne commercio. È il tempo della corruzione generale, della venalità universale, o, per parlare in termini di economia politica, il tempo in cui ogni realtà morale e fisica viene portata al mercato per essere apprezzata al suo giusto valore.”

Karl Marx, da “Miseria della filosofia”, 1847

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“Ci siamo addormentati in un mondo, e ci siamo svegliati in un altro.
Improvvisamente Disney è fuori dalla magia, Parigi non è più romantica, New York non si alza più in piedi, il muro cinese non è più una fortezza, e la Mecca è vuota.
Abbracci e baci diventano improvvisamente armi, e non visitare genitori e amici diventa un atto d’amore.
Improvvisamente ti rendi conto che il potere, la bellezza e il denaro non hanno valore e non riescono a prenderti l’ossigeno per cui stai combattendo.
Il mondo continua la sua vita ed è bellissimo.
Mette solo gli esseri umani in gabbie.
Penso che ci stia inviando un messaggio:
“Non sei necessario. L’aria, la terra, l’acqua e il cielo senza di te stanno bene.
Quando tornate, ricordate che siete miei ospiti.
Non i miei padroni.”
Anonimo
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“Esiste un mondo che non vediamo.
Lo abitano le persone gentili, gli sconfitti per il mondo e i sognatori.
È un luogo di piccole cose, di profili sottili, di ombre.
Gli unici suoni che si sentono sono i respiri e anche questi sono trasparenti come tutto il resto.
Questo mondo veste il nostro con un velo così impalpabile che basta uno sbuffo o uno sguardo scocciato per spingerlo da parte e un sorriso o un cenno per farlo ritornare.
I gentili, gli sconfitti e i sognatori sono creature leggere come nebbia. Sono tessuti attorno al mondo come fili di ragnatela e lo tengono assieme.
State attenti quando camminate e a quello che dite, perché senza questa rete il loro mondo potrebbe svanire, e il nostro con il loro.”

Filippo Tapparelli

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“La nostra società è disfatta, e la borghesia è morta, il teatro non esiste più, l’erotismo è stato fagocitato dal consumismo, ci hanno anestetizzato, imbottito di tranquillanti, sono riusciti a non farci più reagire. Hanno proprio vinto gli imbecilli, gli idioti.”

Carmelo Bene

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“Che epoca terribile quella in cui degli idioti governano dei ciechi.”

William Shakespeare, da “Re Lear”, Atto IV, Scena 1

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“Il vocabolo crisi indica oggi il momento in cui medici, diplomatici, banchieri e tecnici sociali di vario genere prendono il sopravvento e vengono sospese le libertà. Come i malati, i paesi diventano casi critici. Crisi, la parola greca che in tutte le lingue moderne ha voluto dire «scelta» o «punto di svolta», ora sta a significare: «Guidatore, dacci dentro!». […]
Ma «crisi» non ha necessariamente questo significato. Non comporta necessariamente una corsa precipitosa verso l’escalation del controllo. Può invece indicare l’attimo della scelta, quel momento meraviglioso in cui la gente all’improvviso si rende conto delle gabbie nelle quali si è rinchiusa e della possibilità di vivere in maniera diversa. Ed è questa la crisi, nel senso appunto di scelta, di fronte alla quale si trova oggi il mondo intero.”

Ivan Illich, da “La disoccupazione utile e i suoi nemici professionali”

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“La malattia più pericolosa per la specie umana, non è né il cancro né le malattie cardiovascolari, come cercano di farci credere, ma il senso delle gerarchie, tutte le gerarchie. Non c’è guerra in un organismo perché nessun organo cerca di dominare l’altro, di comandarlo, di essergli superiore. Tutti funzionano in modo da far sopravvivere l’organismo. Quando mai capiranno gli uomini che il loro scopo è la sopravvivenza dell’insieme e non l’affermazione della loro dominanza sugli altri? Nessuno, da solo, rappresenta la specie e nessuno ha il monopolio della verità.”

Henri Laborit, “Elogio della fuga”, 1976

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“Viviamo in tempo di ideologie,
c’è estremo bisogno di cose Alte, c’è bisogno del senso religioso e spiritualità, di approccio  mistico.
Dobbiamo ripristinare il rapporto con l’Assoluto, tornando all’Invisibile.
Dobbiamo rimettere nell’economica il rapporto con l’Invisibile.”

Valentino Zeichen, da “Viviamo in tempo di ideologie”

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“L’uomo si distrugge con la politica senza princìpi, col piacere senza la coscienza, con la ricchezza senza lavoro, con la conoscenza senza carattere, con gli affari senza morale, con la scienza senza umanità, con la fede senza sacrifici.”

Mahatma Gandhi

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Edvard Munch, “Ceneri”, 1894-1895

 

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“Se la nostra epoca dovesse meritare un nome, dovrebbe chiamarsi l’epoca della prostituzione. La gente si abitua a un vocabolario da puttane. Una volta incontrai Sommerwild dopo una di queste discussioni –“Può l’arte moderna essere religiosa?”- e mi domandò – “Sono stato bravo? Le sono piaciuto?”. Alla lettera le stesse domande che una prostituta fa al suo cliente che si congeda.”
Heinrich Böll, da “Opinioni di un clown”, 1963

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“Le epoche più gloriose nella storia di ogni cultura sono quelle di apertura verso gli altri popoli.“

Cvetan Todorov

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“Quando l’ultima fiamma sarà spenta, l’ultimo fiume avvelenato, l’ultimo pesce catturato, solo allora capirete che non si può mangiare denaro.”

Tȟatȟaŋka Iyotȟaŋka – Toro Seduto

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“Questo mondo così com’è fatto non è sopportabile. Ho bisogno della luna, o della felicità o dell’immortalità, di qualcosa che sia demente forse, ma che non sia di questo mondo.”
Albert Camus, da “Caligola”, 1944
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“Viviamo in tempo di ideologie, c’è estremo bisogno di cose Alte, c’è bisogno del senso religioso e spiritualità, di approccio mistico. Dobbiamo ripristinare il rapporto con l’Assoluto, tornando all’Invisibile.
Dobbiamo rimettere nell’economia il rapporto con l’Invisibile.”
Valentino Zeichen
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“Se voi volete essere una nuova generazione di giovani infinitamente più matura dovete anche abituarvi all’atrocità del dubbio anche a questa sottigliezza sgradevole del dubbio, dovete cominciare ad abituarvi a dibattere i problemi veramente, non formalmente. Si applaudono sempre dei luoghi comuni: bisogna ragionare, non applaudire o disapprovare.”
Pier Paolo Pasolini
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“Quando il mondo classico sarà esaurito, quando saranno morti tutti i contadini e tutti gli artigiani, quando non ci saranno più le lucciole, le api, le farfalle, quando l’industria avrà reso inarrestabile il ciclo della produzione, allora la nostra storia sarà finita”

Pier Paolo Pasolini, da “La Rabbia”, 1962

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“Sii la mano che non hanno teso con te. Di’ la verità che a te hanno tenuto nascosta.
Se hai subito ingiustizia: sii giusta, tu. Se hanno indossato una maschera, divieni trasparente.
Dove hanno avuto paura, tu ama. Per quando ti hanno fatto del male: sia ora un balsamo la tua presenza.
Per le parole nere che ti hanno attraversato le orecchie e la pelle, fa’ ovunque incantesimi di magia bianca con il tuo dire benedetto.

Il mondo non ha bisogno né della tua vendetta, né del tuo stare sulla difensiva.Sii quella luce che avresti voluto accendere quando eri al buio.”

Gloria Momoli

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“Piove sul giusto e piove anche sull’ingiusto; ma sul giusto di più, perché l’ingiusto gli ruba l’ombrello.”
Lord Charles Synge Christopher Bowen
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“Il nostro atteggiamento razionalistico ci porta a credere di poter operare meraviglie con organizzazioni internazionali, legislazioni e altri sistemi ben congegnati. Ma in realtà solo un cambiamento dell’atteggiamento individuale potrà portare con sé un rinnovamento dello spirito delle nazioni. Tutto comincia con l’individuo.“

Carl Gustav Jung

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“Per coloro che non sono capaci di credere, ci sono i riti; per coloro che non sono capaci di ispirare rispetto da sé, c’è l’etichetta; per coloro che non sanno vestirsi, c’è la moda; per coloro che non sanno creare, ci sono le convenzioni e i clichés.

Ecco perché i burocrati amano i cerimoniali, i preti i riti, i piccoli borghesi le convenienze sociali, i bellimbusti la moda, e gli attori le convenzioni teatrali, gli stereotipi e un intero rituale di azioni sceniche.”

Konstantin Sergeevič Stanislavskij

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“Sai cos’è la plebe?”. “Sì, maestra”. Cos’era la plebe lo seppi in quel momento, e molto più chiaramente di quando anni prima la Oliviero me l’aveva chiesto. La plebe eravamo noi. La plebe era quel contendersi il cibo insieme al vino, quel litigare per chi veniva servito per primo e meglio, quel pavimento lurido su cui passavano e ripassavano i camerieri, quei brindisi sempre più volgari. Ridevano tutti, anche Lila, con l’aria di chi ha un ruolo e lo porta fino in fondo.”

Elena Ferrante, da “L’amica geniale”, 2011

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“Il mondo è iniquità; se lo accetti sei complice, se lo cambi sei carnefice.”
Jean Paul Sartre, da “Il diavolo e il buon Dio”, atto I, scena VI, 1951
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“Venne infine un tempo in cui tutto ciò che gli uomini avevano considerato come inalienabile divenne oggetto di scambio, di traffico, e poteva essere alienato; il tempo in cui quelle stesse cose che fino allora erano state comunicate ma mai barattate, donate ma mai vendute, acquisite ma mai acquistate – virtú, amore, opinione, scienza, coscienza, ecc. – tutto divenne commercio. È il tempo della corruzione generale, della venalità universale, o, per parlare in termini di economia politica, il tempo in cui ogni realtà, morale e fisica, divenuta valore venale, viene portata al mercato per essere apprezzata al suo giusto valore.”
Karl Marx, da “Miseria della filosofia”, 1847
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Questo è il vero genio del capitalismo: impacchettare, mettere l’etichetta con il prezzo sui sogni degli uomini.
Mai valutarci al di sopra della nostra mediocrità.”
George Steiner, da “Il correttore”, 1992
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“Il mondo è pieno di segni.
Diagrammi nella sabbia, tetragrammi – quattro lettere divampano mistero.
Linee curve – linee in croce.
in mezzo uomini fuggono, cacciano uomini, vengono cacciati”.
Nelly Sachs, da “Sansone cade attraverso i millenni”, 1962
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Foto di Franco Fontana
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“Ci sono epoche in cui tutto è rottura, in cui si vive su una crepa”.
Hugo Mujica (poeta argentino)
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“La disperazione più grave che possa impadronirsi d’una società è il dubbio che vivere rettamente sia inutile.”
Corrado Alvaro, da “Gente che passa (Racconti dispersi)”, postumo 1959
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“Te l’addimanni mai indove stanno i mandanti di ‘ste stragi di poverazzi? Tutti alla comunità europea a proponiri linee guida sull’immigrazioni durante ‘na bella mangiata di linguate nostrane.”
Andrea Camilleri, da “L’altro capo del filo”, 2016
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“A noi italiani l’indignazione dura meno dell’orgasmo. E dopo viene sonno.“
Marco Paolini, da “I-TIGI Canto per Ustica”
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“Il mondo non è che un cumulo di macchie confuse, proiettate sul vuoto da un pittore folle, e continuamente cancellate dalle nostre lacrime.”
Marguerite Yourcenar, da “Novelle Orientali”, 1938
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Joseph Beuys, “Cuori dei rivoluzionari: passaggio dei pianeti del futuro”, 1955
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“Si abita, con un cuore pieno, un mondo vuoto; e senza aver utilizzato nulla, siamo disillusi da tutto.”
François-René de Chateaubriand, da “Genio del Cristianesimo”, 1802
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“Viviamo in una società che è diventata una macchina per infrangere i cuori, per schiacciare gli spiriti, per fabbricare incoscienza, stupidità, corruzione.”
Simone Weil, da “L’attesa della verità”, 1934
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Francesco Pratillo, “Dannati”, 2019
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“Il mondo d’oggi ha un fiuto infallibile nel tentar di schiacciare ciò che è inimitabile, inesplicabile, irripetibile, tutto ciò che non gli può somigliare”.
Cristina Campo
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E guardare e aspettare che qualcuno gentile ti tocchi la spalla e dica:
”Il mondo è finito, signore. Se ne può andare.”
Stefano Benni
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“Il mondo si sta trasformando in una caverna proprio come quella di Platone: tutti guardano le immagini e credono che siano realtà.”
José Saramago
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Helga Stentzel IG, “Peace”
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“Il vero problema della società futura è stabilire chi, fra gli uomini e le donne, laverà le mutande.”

Lina Wertmüller

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«La serietà! Dio mio la serietà! Ma la serietà è la qualità di coloro che non ne hanno altre: è uno dei canoni di condotta, anzi, il primo canone, della piccola borghesia! Come ci si può vantare della propria serietà? Seri bisogna esserlo, non dirlo, e magari neanche sembrarlo! Seri si è o non si è: quando la serietà viene enunciata diventa ricatto e terrorismo!»

Pier Paolo Pasolini “Il caos”, 1968

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“Che fine ha fatto la semplicità? Sembriamo tutti messi su un palcoscenico e ci sentiamo tutti in dovere di dare spettacolo.”

Charles Bukowski

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“C’è una vergogna positiva, che prima di aprire bocca ti fa chiedere se hai veramente titolo per dire quello che stai per dire. E’ la grande assente di questo secolo”

Zerocalcare

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Zerocalcare

 

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Se non avessi creato il mio mondo,
probabilmente sarei morta in quello degli altri.”
Anaïs Nin, da “Diario”, 1966
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In evidenza: Foto di Federica Cavallo

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