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Ode a Federico Garcia Lorca

03.08.2023

“Porto le caravelle dei sogni verso l’ignoto, e ho l’amarezza solitaria di non sapere la mia fine e il mio destino.”

Federico Garcia Lorca

 

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Ode a Federico Garcia Lorca
“Federico,
tu vedi il mondo, le strade,
l’aceto,
gli addii nelle stazioni,
quando il fumo alza le sue ruote decisive
verso luoghi dove non ci sono che distacchi,
pietre, strade ferrate.
C’è molta gente che fa domande
in ogni luogo;
e il cielo è sanguinante, e l’adirato, e l’affranto,
e il miserabile, e l’albero delle unghie,
e il bandito con l’invidia sulle spalle.
Così è la vita, Federico,
ecco ciò che può darti l’amicizia
d’un malinconico uomo molto maschio.
Da te stesso, tu sai già molte cose,
e altre andrai imparando lentamente.
Pablo Neruda, “Ode a Federico Garcia Lorca” (Traduzione di Salvatore Quasimodo)
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Aligi Sassu, “Spagna 1937”, 1939
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“La più terribile delle sensazioni è quella di aver perso la speranza.”
Federico Garcia Lorca
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Compianto per Garcia Lorca
“Al muro, il poeta al muro
dicevano i giornali,
Lorca fucilato al muro.
Per telegrafo un muro
è uguale a un altro muro.
Gli angeli non hanno pianto
non hanno rivolto domande
perché in paradiso è proibito.
Hanno guardato il muro
Hanno guardato il sangue
Come si guarda una rosa
Sopra un muro di calce.
Hai colto la rosa
E ti sei messo a giuocare:
era come alla fiera di Cordova
era come alla corrida,
era come alla porta del sole
il giorno di Sant’Isidoro.
Era bello vedere gli angeli
Incantati di te, Garcia.
Erano stati ragazzi a Siviglia
E ti apprezzavano.
All’improvviso furono tristi,
la rosa era più bianca
e tu più fioco.
Erano stati ragazzi a Siviglia
E sapevano che un muro
È diverso da un altro muro.
In cielo te lo sei portato
Perché ce ne fosse uno meno.
Gli altri portano cavalli,
portano cigni e colombe:
Tu, Garcia, un muro
Un muro che non si scavalca.
Lasciate che gli angeli piangano.”
Raffaele Carrieri, da “Souvenir caporal”, 1946
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“Così come non mi sono preoccupato di nascere, non mi preoccupo di morire.”

Federico Garcia Lorca
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Il delitto avvenne a Granada
I
Il delitto
Fu visto, camminando tra fucili,
in una lunga strada,
uscire ai freddi campi,
ancora con le stelle del mattino.
Uccisero Federico
quando la luce spuntava.
Il plotone dei carnefici
non osò guardargli la faccia;
Tutti chiusero gli occhi; mormoravano:
neppure Dio ti salva!
Cadde morto Federico
sangue alla fronte e piombo alle viscere
…Sappiate che fu a Granada il delitto
povera Granada! -, nella sua Granada…
Il
Il Poeta e la Morte
Fu visto camminare con Lei solo,
non temendo la falce.
Fu visto camminare…
Di pietra e sogno, amici, fabbricate
un tumulo al poeta nell’Alambra,
sopra una fonte dove l’acqua pianga
e dica eternamente: nella sua
Granada fu il delitto, lì in Granada!”
Nazim Hikmet, “Il delitto avvenne a Granada”
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“Porto le caravelle dei sogni verso l’ignoto, e ho l’amarezza solitaria di non sapere la mia fine e il mio destino.”

Federico Garcia Lorca

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Immagine dal web

 

 

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Dai sogni hanno origine

“Dai sogni hanno origine
le responsabilità
e fu a causa di una simile allegoria
che Lorca
fu crivellato di colpi
fino a giacere a bocca aperta
nel buio cangiante del suo sangue.
Quando i soldati ubriachi del Romancero
fecero per tornare in città
lo sentirono biascicare qualcosa nella nebbia.
“Quando muoio spalancate le finestre”
perché la poesia può rendere reali le cose
–non solo può ma deve –e questa illusione
è in sé un gesto politico.”
Paul Muldoon, Traduzione di Giovanni Ibello
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