Fosforescenze

Del pensare breve

09.08.2024
Vie
Ci si trascina di notte per le vie e si parla tra sé. Il dialogo alligna di giorno e risuona dei suoi traffici ignobili. Di notte si monologa. Come dei re. Ok
Ospedale di notte
Negli ultimi momenti della vita qualcosa allontana per sempre dai teoremi solenni, dal finalino sublime. Gli occhi cadono invece sulle cose più fruste e si assiste alla propria fine in un rozzo ospedale contemplando ammaliati dei luridi calzini.
Confessione
Il delitto mi appassiona. Ma in un altro senso e modo di come appassiona i miei contemporanei. Essi vi vedono la completa laicità. Io vi vedo il Metafisico che incombe. Ciò che ci trascende. Insomma, il Delitto. Mi pare che esso sia l’atto originario. Ho tante volte riflettuto sulle conclusioni che ne ho tratto: tutti moriamo assassinati. Miseri e illusi vediamo una morte naturale e la distinguiamo con cura dalla violenta, dando retta a giudici e avvocati. Ma qualcuno ci uccide.
Filosofie minori
Ogni filosofia minore è un sorta di filosofia du mal. Minore essa lo è non davanti ad altre che sarebbero grandi, ma davanti al fatto che queste sostengono il mondo mentre quella lo manda al diavolo.
Silete Theologi!
Se rubi ti arrestano; se affermi che esiste Dio è solo un’opinione. Ciò mi ha sempre meravigliato.
Frode
Come sopportiamo ancora di chiamarci viventi – noi morenti!
La belle dame sans merci. La donna fatale (o ciò che resta di quella che si chiamò così nel bel secolo) compete col filosofo dei costumi a cui la comprensione dell’individualismo sfugge sempre per un soffio. Mentre quella ha capito tutto alla prima occhiata.
Fabian
Storia di un moralista. Questo romanzo di Erich Kastner finisce così. Un ragazzino, camminando per gioco, sul parapetto di un ponte, cade in acqua. Fabian, che si trova a passare, si butta per salvarlo. Il piccolo raggiunge la riva per proprio conto. Fabian muore annegato. S’era scordato che non sapeva nuotare. Parecchie linee si dipartono da questa conclusione. Una fra tutte ci convince di più. Moriamo perché ci siamo scordati di qualcosa.
Scissione della mente
Per quanto mi riguarda non crederò mai che la scissione dell’atomo possa produrre altrettante distruzioni di quante ne produce la scissione della mente.
Nell’età dell’aforisma
Se Karl Kraus avesse scritto Il capitale lo avrebbe fatto in tre righe.
Habermas
O dell’infelicità di non poter essere un discepolo e di non potere divenire un maestro.
Filosofi pessimisti
Essi vogliono la realtà cattiva ma la teoria buona (cosa che già meravigliò il vecchio Davide Federico Strauss).
Svogliatezza
Con essa si presenta la negazione nella sfera della volontà, ma timidamente. Lo svogliato non è che non vuole, ma piccoli conati di volontà partono da lui svanendo quasi subito. La volontà si disperde in mille rivoli ma non riesce ad annullarsi. Poiché la volontà è poca, lo è anche la nolontà.
Breve teoria del perdono
Si perdonano coloro che ci hanno offeso perché così il conto torna: un’offesa ciascuno. Ma quest’ultima è mortale.
Modestia
La modestia è la vile riuscita di chi si annulla ma solo un pochino e proprio così si mette in risalto.
Qui è vera rinuncia
 L’estrema rinuncia è per me la rinuncia alle gioie del pensiero, alle Idee, alle verità seducenti e pericolose. Nulla mi importa delle gioie della vita, belle donne e ricchezza non mi dicono nulla, ma un bel pensiero, sinuoso come un serpente, una verità, la penetrazione di un difficile testo, la vittoria del mio pensiero su un altro, strapparmi tutto questo è strapparmi la carne e le viscere. Qui è vera rinuncia. Sicché a questo si volge la mia negazione favorita, si immerge qui la sua punta…
Manlio Sgalambro, da “Del pensare breve”, 1991
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In evidenza: Foto di Ramin Barzegar

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