«Che titolo gli diamo?» mi ha chiesto facendo una pausa, mentre prendeva qualcosa da un contenitore ermetico con un cucchiaio di legno e lo metteva nel bollitore. «Al nostro progetto, dico».
Si è voltata con un sorriso e ci ha versato dentro dell’acqua da una bottiglia.
«Nessun addio» ho risposto. Tornando indietro con il bollitore in una mano e due tazze nell’altra, ha ripetuto: «Nessun addio». […]
«Nel senso che semplicemente non ci diciamo addio, o che davvero non ci separiamo?».
Dal beccuccio non usciva ancora il vapore. C’era da aspettare un altro po’ prima che bollisse.
«È un addio incompiuto?».
Un vapore simile a una piccola matassa di filo bianco ha iniziato a sgorgare dal beccuccio. Il coperchio si sollevava e si abbassava con un tintinnio insistente.
«Oppure è un addio rimandato a tempo indeterminato?». […]
Incrociando il suo sguardo mentre staccava le labbra dalla tazza, ho riflettuto: Il tè si sta spandendo anche nel suo stomaco? Se quello davanti a me è lo spirito di In-seon venuto a trovarmi, significa che io sono viva; ma se è lei a essere viva, lo spirito sono io.