Pensieri

Le menzogne della notte

10.02.2025
“Allora mi chiedo: io, chi sono? Noi, gli uomini, chi siamo? Siamo veri, siamo dipinti? Tropi di carta, simulacri increati, inesistenze parventi sul palcoscenico d’ una pantomima di cenere, bolle soffiate dalla cannuccia d’un prestigiatore nemico?
Se così è, niente è vero. Peggio: niente è, ogni fatto è uno zero che non può uscire da sé. Apocrifi noi tutti, ma apocrifo anche chi ci dirige o raffrena, chi ci accozza o divide: metafisici niente, noi e lui, mischiati a vanvera da un recidivo disguido; nasi di carnevale su teschi colmi di buchi e d’assenza… Ho visto un quadro (“La scimmia pittrice”, di Alexandre-Gabriel Decamps, del 1851, ndr.) a Parigi, or è un anno. Rappresentava una scimmia in un ateliere, con tavolozza e pennelli. Saremmo questo, noi creature di lacrime? Gli scarabocchi d’una scimmia pittrice? Se non pure fantocci in piedi, nel mezzo d’una stanza, moltiplicati da due specchi che si fronteggiano?
Gesualdo Bufalino, da “Le menzogne della notte”, 1988
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In evidenza: Foto di Sonia Simbolo

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