«Cara Liz Strickland, quanto lei ama è un’immagine illusoria di William Burroughs che non esiste e non è mai esistita. Non sono circondato da parassiti e non mi serve protezione. Sono praticamente un recluso e vedo pochissime persone. Non voglio pubblicità. Ho pochissimi soldi. I miei libri non vendono. Non cerco l’amore di nessuno, maschio o femmina. L’amore richiede un talento per l’autoinganno che ho perduto… Dovrebbe smetterla di pensare al suicidio e andare avanti a vivere e dimenticare ogni illusione irrealizzabile. Voglio dire, immagini se io, quando ero un giovane scrittore, mi fossi innamorato di Djuna Barnes, la grande romanziera lesbica… Poteva funzionare? Certo che no… Non ho ricevuto altre proposte di matrimonio e nessuno, donna o uomo, si è mai suicidato per me. Perché mai dovrebbero. Dico di no alla sua proposta di matrimonio, come direi no a qualsiasi proposta di matrimonio. Non è un rifiuto verso di lei. Semplicemente i nostri sistemi di illusioni non combaciano».
William Burroughs, da “Il mio passato è un fiume malvagio. Lettere 1946-1973”, Traduzione di Andrew Tanzi, 2022
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In evidenza: Illustrazione di Sophia Infante, 2024, studentessa del Liceo artistico Volta di Pavia