Affabulazioni

L’uomo che andava facilmente in collera

04.01.2022

“Un uomo che si arrabbiava facilmente si rese conto, dopo molti anni, a che punto questa tendenza gli aveva reso la vita difficile.
Un giorno sentì parlare di un derviscio di grande conoscenza, dal quale si recò per chiedere consiglio.
Va’ all’incrocio che ti indicherò“, disse il derviscio. “Vedrai un albero inaridito: siediti sotto l’albero e offri dell’acqua a tutti coloro che passeranno“. L’uomo fece ciò che gli era stato detto. Passarono molti giorni, ed egli si guadagnò una reputazione di asceta che si imponeva una severa disciplina di carità e autocontrollo, sotto la guida di un uomo di vera conoscenza.
Un giorno, un passante frettoloso voltò la testa dall’altra parte quando gli fu offerta l’acqua, e proseguì per la sua strada. L’uomo che si arrabbiava facilmente gli gridò a più riprese: “Vieni, ricambia il mio saluto! Prendi un po’ di quest’acqua che do a tutti i visitatori!“.
Ma non ottenne risposta.
Sconvolto da quel comportamento, il nostro uomo dimenticò completamente la sua disciplina. Imbracciò il fucile, che era appeso all’albero inaridito, prese di mira quel passante indifferente e premette il grilletto: l’altro cadde a terra stecchito.
Nel momento stesso in cui la pallottola attraversò il suo corpo, alcuni fiori sbocciarono gioiosamente sull’albero inaridito, come per miracolo.
Colui che era stato appena ucciso era un assassino che si stava accingendo a commettere il peggiore di tutti i crimini della sua già lunga carriera di criminale.

Ci sono due tipi di consiglieri. I primi dicono che bisogna agire in base a certi principi prestabiliti da seguire meccanicamente. I secondi sono gli uomini di conoscenza. Coloro che incontrano l’uomo di conoscenza gli chiederanno consigli moralistici e lo prenderanno per un moralista. Ma egli è al servizio della Verità, non dei pii desideri.”

Storia sufi pubblicata su sufi.it. 

Si dice che il maestro derviscio di cui si parla nella storia sia Najm al-Din Kubrà Abū l-Jannāb Ahmad ibn Najm al-Dīn, detto Kubrà (1145 – 1221), il mistico persiano fondatore della Confraternita  “Kubrawiyya”,  considerato il patrono di tutti i santi sufi (walī turāsh).

 

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