“Fu chiamata Phillis, perché così si chiamava la nave che l’aveva portata da quelle parti. E Wheatley, che era il nome del mercante che l’aveva comperata.
Era nata in Senegal.
A Boston i negrieri la rimisero in vendita.
– Ha sette anni! Sarà una buona giumenta!
Fu palpata, denudata, il suo corpo percorso da innumerevoli mani.
A tredici anni scriveva poesie in una lingua che non era la sua. Nessuno le credeva quando diceva di essere lei l’autrice.
A vent’anni fu interrogata da un tribunale composto da diciotto accademici, con toga e parrucca.
Dovette recitare versi di Virgilio e di Milton e alcuni passaggi della Bibbia, e dovette anche giurare che quelle poesie che lei sosteneva di aver scritto non erano state rubate.
Seduta su una sedia, sostenne quel lungo esame, fino a quando il tribunale non poté fare altro che accettarlo.Era donna, era nera, era schiava, ed era anche poeta.
Phillis Wheatley (Senegal, 8 maggio 1753 – Boston, 5 dicembre 1784), fu la prima scrittrice afroamericana a pubblicare un libro negli Stati Uniti.”
Eduardo Galeano (Trad. di Milton Fernández)
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“Fu la pietà che mi portò dalla mia terra pagana,
Insegnò alla mia anima ottenebrata a comprendere
Che c’è un Dio, che c’è anche un Salvatore:
Una volta non conoscevo né cercavo la redenzione.
Alcuni guardano alla nostra scura razza con occhio sprezzante,
“Il loro colore è diabolico.”
Ricordate, Cristiani, i Negri, neri come Caino
Possono essere purificati e unirsi al coro degli angeli.”
Phillis Wheatley
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Nell’immagine: La statua di Phillis Wheatley a Boston