Cara,
Sia ben chiaro: io non sono maschilista. E come potrei? Lo sai che io amo le donne, tutte, da sempre, non ne potrei fare a meno. Con loro mi comporto da gentiluomo, e ci mancherebbe! Cedo il passo, apro porte, bacio la mano. Le donne non si toccano nemmeno con un fiore, sono loro dei fiori, le stelle che illuminano il creato con la loro dolcezza, e sai perché? Perché siete migliori di noi. Più intelligenti, più sagge. Infatti mica per secoli vi siete scannate per avere il potere. No, voi siete rimaste nell’ombra e dedicate ai figli, alla famiglia, all’amore! Lo vedi che siete migliori? L’ho sempre detto.
Per questo, cara, per questo ora a voi donne mica vi capisco. Che vi lagnate dicendo che siete discriminate. Da me, da noi uomini, ma quando mai! Vi abbiamo dato tutto, no? Votate, lavorate, potete uscire di casa quando vi pare e piace, scegliervi il marito, avere una carriera. Non lo vedi, cara, come siamo poco maschilisti noi uomini, che vi concediamo tutto questo?
E invece, cara, lasciatelo dire, voi la vostra fortuna non la apprezzate. Siete così acide, così arrabbiate. Ci accusate di non trattarvi alla pari, ma sempre con un fastidioso paternalismo. E poi adesso vi siete anche messe in testa di offendervi se per esempio non vi chiamiamo con i nomi giusti quando siete dei professionisti… cioè sì scusa, volevo dire delle professioniste.
Ma via, cara, come siete sciocchine. Vi impuntate su queste minuzie, su queste cose assurde: potete fare l’avvocato, che ve ne frega se il nome della professione non è al femminile! È un nome di professione, un mestiere, si è mai sentito di un mestiere che venga declinato al femminile? Cioè certo, ci sono la maestra, l’infermiera, la cuoca, la fornaia, l’operaia, la sarta, la segretaria, la contadina, ma che bisogno c’è, dimmi, della ministra o della presidente? Quelli restano al maschile, in fondo se non ti va puoi sempre fare la donna delle pulizie, no?
Dovremo mica perdere tempo a ricordare quando parliamo che ci sono studenti e studentesse, alunni e alunne nelle scuole! Andiamo, cara, ma che importanza ha? Quando si usa il maschile tu sei compresa dentro, è ovvio. Non è mica che sei invisibile, ma non si capisce proprio perché tu abbia improvvisamente questa ansia di visibilità, come se fosse necessario sottolineare che ci sei, che esisti. È una cosa così poco seducente questo bisogno di apparire! Lasciatelo dire: lo sai che anche quando ti intestardisci così diventi poco femminile? Ti alteri. Diventi brutta, ti vengono le rughe.
E poi basta con questa cosa che quando ti spiego che a me tutte queste tue fisime non piacciono, mi dici che non spetta a me decidere o non capisco perché sono un uomo! Non capisco perché le tue sono fisime, è un dato di fatto, e la dimostrazione e che a me non sono mai sembrate importanti, quindi non si capisce proprio perché lo debbano essere per te. È che sei un pochino isterica, come tutte le donne del resto. Ma no, ma cosa dici, mica ti sto offendendo: è che voi donne siete sempre così deliziosamente irrazionali! Ma è il vostro fascino, eh. Vi amiamo per questo, noi uomini.
Però adesso basta, anche eh. Smettila di rispondermi e di contraddirmi. Io sono democratico e amo le donne, ma adesso esageri! E piantala di argomentare. Cioè, cara, andiamo, lo sanno tutti che la filosofia l’abbiamo inventata noi uomini, adesso non vorrai mica controbattere a suon di logica tu…
E ci manca solo che tiri fuori la solita storia che le donne fanno meno carriera, e non vengono promosse o sono discriminate. Ma quando mai. Nella mia vita non ne ho mai vista una discriminata. Se non fanno carriera e perché, diciamocelo, in certi settori sono proprio meno brave. Non siete portate, non fanno per voi.
Come? Ma senti come mi rispondi? Vedi che perdi il controllo senza motivo? Sembri proprio una femminista invasata quando ti comporti così e ti intestardisci a non ammettere che ho ragione. Poi sfido che gli uomini non vi vogliono sposare più, e restate sole. Insomma, anche l’uomo più bendisposto come me alla fine perde la pazienza. Io lo dico per il tuo bene, sarebbe ora che la smettessi di farti mettere in testa tutte queste idee bislacche d quelle tue quattro amiche femministe, che farebbero meglio ad andare a casa ed occuparsi di figli e mariti, invece che perdere tempo a pontificare…
Ah ecco. Ti pareva? Adesso sono maschilista. Io, che cerco di farti ragionare, di proteggerti da te stessa, sennò senza di me chissà come vai a finire… ingrata, ecco cosa sei. Ingrata ed isterica. Del resto da una donna cosa mai ci si può aspettare?
Fonte: Il nuovo mondo di Galatea – galateavaglio.com
***********
Foto di Sonia Simbolo