“Quando una donna dice dal fondo del suo cuore: ‘Basta, ne ho abbastanza’. Nemmeno mille eserciti di ego, né tutte le trappole d’illusione potranno trattenerla dalla ricerca della sua verità personale.
In quel momento si aprono le porte della sua Anima e inizia il processo di guarigione.
Il processo che la restituirà poco a poco a se stessa, alla sua vera vita. Nessuno ha detto che questo cammino sia facile, ma è ‘il Cammino’.
Questa decisione in sé, apre una linea diretta con la sua natura selvaggia ed è lì che inizia il vero miracolo.”
“Molti sono i modi per tornare a Casa: alcuni profani, alcuni divini.
Casa è un umore o un senso sostenuto che ci consente di esperire sensazioni non necessariamente assecondate nel mondo profano: meraviglia, visione, pace, libertà dalle preoccupazioni, libertà dalle richieste, libertà dal continuo ciarlare.
Tanti sono i veicoli attraverso o con i quali si può raggiungere casa: musica, arte, bosco, spuma dell’oceano, levarsi del sole, solitudine.
Per alcuni, Casa è un bosco, un deserto, un mare.
Per alcuni, Casa è la ripresa di un’antica impresa abbandonata.
Si comincia a cantare dopo aver trovato per anni ottime ragioni per non farlo.
Ci si impegna nell’apprendimento di qualcosa che un tempo si aveva amato di cuore.
Si ritrova la voce e si scrive.
Si rileggono brani di libri o poesie che ci hanno commossi.
Ci si sdraia per terra nella luce che filtra tra gli alberi.
Si cammina o si guida per un’ora, senza meta,
e poi si torna.
Si prende un autobus con destinazione ignota.
Si tamburella con le dita ascoltando musica.
Si saluta il sole che sorge.
Si raggiunge un posto dove le luci non interferiscono con il cielo notturno.
Si prega.
Si sta con un amico speciale.
Ci si siede su un ponte lasciando ciondolare
le gambe.
Si tiene in braccio un bambino piccolo.
Ci si siede in un bar, accanto alla finestra,
e si scrive.
Ci si asciuga i capelli al sole.
Si aprono le mani sotto la pioggia.
Si curano le piante e ci si sporca ben bene
le mani di terra.
Ci si riposa.
Ci si riappropria di un angolino del mondo.
Si mettono in atto decisioni immense o intense.
Si fanno cose che lasciano un’impronta.
Si contempla la bellezza, la grazia, la commovente fragilità degli esseri umani.
In verità, la Casa è olografa.
E si realizza in tutta la sua potenza anche in un solo albero, in un cactus solitario nella vetrina di un fiorista, in una pozza d’acqua ferma,
nella foglia gialla caduta sull’asfalto,
nel vaso di argilla rossa in attesa di un ciuffetto di radici, in una goccia d’acqua sulla pelle.
Se vi concentrerete con gli occhi dell’anima, vedrete la casa in moltissimi posti.”
“I lupi sani e le donne sane hanno in comune talune caratteristiche psichiche: sensibilità acuta, spirito giocoso, e grande devozione. Lupi e donne sono affini per natura, sono curiosi di sapere e possiedono grande forza e resistenza. Sono profondamente intuitivi e si occupano intensamente dei loro piccoli, del compagno, del gruppo. Sono esperti nell’arte di adattarsi a circostanze sempre mutevoli; sono fieramente gagliardi e molto coraggiosi. Eppure le due specie sono state entrambe perseguitate…”
“Ringrazio, infine, l’odore dello sporco buono, il suono dell’acqua libera, gli spiriti della natura che accorrono sulla strada per vedere chi passa. Tutte le donne che sono vissute prima di me e hanno reso il sentiero un po’ più aperto e un po’ più facile.”
Clarissa Pinkola-Estés, da “Donne che corrono con i lupi”, 1989