2024.01.10

Il giovedì, la tigre, il vescovo e il signor Ambarabà-Ciccì-Coccò

Se la domenica era il giorno più noioso, in cambio il giovedì era il più divertente. Tutti i giovedì, infatti, la zia Despina riceveva. Apriva la sala grande che restava chiusa gli altri giorni; nessuno aveva il permesso di entrarvi. Così il giovedì potevamo vedere la tigre che era lì, impagliata in una vetrina. Quando […]

2024.01.10

Utopia, il “non-luogo”

“L’utopia è là nell’orizzonte. Mi avvicino di due passi e lei si distanzia di due passi. Cammino 10 passi e l’orizzonte corre 10 passi. Per tanto che cammini non la raggiungerò mai.  A che serve l’utopia? Serve per questo: perché io non smetta mai di camminare.” Eduardo Galeano, da “Le Vene aperte dell’America latina”, 1971 […]

2024.01.10

La signorina Micciché

Non potrò mai essere antisemita perché a diciott’anni ho letto “Se questo è un uomo” di Primo Levi. L’ho letto, come molti libri in quell’età, imbattendomi in esso per caso, nella biblioteca della mia città natale, l’amata Natàca degli “Anni perduti” di Vitaliano Brancati. Era una biblioteca gestita da invalidi. Nel senso clinico del termine. […]

2024.01.10

Dov’è finita la stella cometa?

Quando i Re Magi lasciarono Betlemme, salutarono cortesemente Giuseppe e Maria, baciarono il piccolo Gesù, fecero una carezza al bue e all’asino. Poi, con un sospiro, salirono sulle loro magnifiche cavalcature e ripartirono. «La nostra missione è compiuta!», disse Melchiorre, facendo tintinnare i finimenti del suo cammello. «Torniamo a casa!», esclamò Gaspare, tirando le briglie […]

2024.01.09

Il barattolo

Il bambino chiese alla bambina di dire nel barattolo: “Ti amo”, senza fornirle altre spiegazioni. E lei non gliene chiese, né disse “che sciocchezza”, o “siamo troppo giovani per l’amore”; e non suggerì neanche alla lontana che diceva “ti amo” perché glielo aveva chiesto lui. Invece, gli rispose: “Ti amo”. Il messaggio viaggiò per lo […]

2024.01.04

Byung-Chul Han: il dolore, la stanchezza, la capacità di “non fare”

Il dolore “Il dolore viene interpretato come un segno di debolezza, qualcosa da nascondere o da eliminare in nome dell’ottimizzazione. Così la psicologia positiva sigilla la fine della rivoluzione. A salire sul palco non sono i rivoluzionari, bensì i trainer motivazionali che impediscono il diffondersi del malumore o anche della rabbia. Ci viene costantemente chiesto […]

2024.01.04

Cime abissali

“Tutte queste sono sciocchezze passeggere, disse il Giornalista. Una va, una viene, disse il Visitatore, ma il sistema delle sciocchezze rimane. Entriamo un po’ qui, voglio mostrarvi qualcosa. Vedete questa fila? È fatta di tre uomini. Guardateli, stanno lì fermi ad aspettare. Vedete quanta gente c’è, dietro il banco? Sì, disse il Giornalista, ma perché […]

2024.01.04

Specie di spazi

Porte Ci si protegge, ci si barrica. Le porte bloccano e separano. La porta rompe lo spazio, lo scinde, vieta l’osmosi, impone la compartimentazione: da un lato, ci sono io e casa mia, il privato, il domestico (lo spazio sovraccarico delle mie proprietà: il mio letto, la mia moquette, il mio tavolo, la mia macchina […]

2024.01.04

Care ragazze, cari ragazzi, per il 2024 vi auguro almeno un fallimento

Care ragazze, cari ragazzi, per il 2024 vi auguro almeno un fallimento. (…) Vi auguro di toccare il fondo, e di scoprire così tutta la forza che tenete nascosta. Perfino a voi stessi. E ora vi spiego perché. È come in quella citazione (falsa) di Pasolini, ve la ricordate? “Penso che sia necessario educare le […]

2024.01.04

Propositi per l’anno nuovo…

– Ho fatto una lista di buoni propositi. – Oh no. – Che c’è? – Non di nuovo. – Che ho detto? – Da cinque anni ogni dicembre lei si presenta nel mio studio con un foglietto pieno di buoni propositi per l’anno nuovo. Me lo dà, lo leggiamo insieme, e dopo dodici mesi si […]