“Una volta mi hai chiesto, per scherzo, se avessi mai provato l’orrore del vuoto. Ti risposi di sì e da allora l’ho sognato spesso. Dipenderà da una posizione accidentale del corpo, o da un’indigestione, o da un altro genere di disturbo interno, ma il terrore che invade la mente non è per questo meno reale. […]
“Non c’è nulla di più sovversivo, di più alternativo al modo di pensare e di agire oggi dominante che il camminare. Punto. Camminare è una modalità del pensiero. È un pensiero pratico. […] Camminare realizza al meglio l’affermazione di Hofmannsthal: «L’uomo scopre nel mondo solo quello che ha già dentro di sé; ma ha bisogno […]
Le mucche ci sono anche in Cina, in India sono sacre, eppure il formaggio esiste solo in Europa. Ancora una volta è colpa degli antichi Romani i quali lo chiamavano “caseus” per permettere agli anglosassoni d’oggi di chiamarlo “cheese” e ai tedeschi di chiamarlo “Käse” e agli spagnoli “queso”. Noi e i francesi lo chiamiamo […]
Perché si scrive è una domanda a cui posso rispondere facilmente, dato che me lo sono chiesto così spesso. Penso che un autore scriva perché ha bisogno di creare un mondo in cui poter vivere. Io non potrei mai vivere in nessuno dei mondi che mi sono stati offerti: il mondo dei miei genitori, il […]
La cosa bella dei morti è che non si ribellano, uno li può raccontare come vuole i morti, sono lì per essere riscritti, sono di chi se ne prende cura. Lo stesso vale per i fantasmi del passato, le ombre della gente che è entrata nella nostra vita, il ricordo in fondo è un desiderio […]
“Non si tratta qui di aspirare al ritorno – non c’è nessun ritorno possibile all’origine, alla madre, all’infanzia, alla patria ecc. – perché il nostro viaggio nell’esistenza, come ripeteva Sartre, è un viaggio con un biglietto di sola andata. Noi tutti siamo viaggiatori senza possibilità di ritorno, senza possibilità di ripercorrere all’indietro il nostro viaggio […]
Il tempo è un animale strano. Somiglia a un gatto, fa come gli pare. Ti guarda sornione e indifferente, scappa via quando lo implori di fermarsi e rimane immobile se pure lo preghi, per favore, di andare. A volte ti azzanna mentre fa le fusa, oppure ti raspa con la sua lingua ruvida. Ti graffia […]
“Non difenderti. Quando cerchi di difenderti stai dando troppa importanza alle parole degli altri e dai più forza alle loro opinioni. Se accetti di non difenderti, stai dimostrando che le opinioni degli altri non ti influenzano, che “ascolti”. Che sono semplicemente opinioni e che non devi convincere gli altri a essere felici. Il tuo silenzio […]
Apericena Iniziamo l’elenco dei tormentoni linguistici con “Apericena”. No, apericena non è un errore ma un neologismo assai diffuso e, al tempo stesso, una mia personale e patologica ossessione. Da anni, infatti, combatto questo terrificante demone linguistico (se fosse un numero sarebbe 666, la personificazione del male), questa ambigua parola macedonia, dall’aspetto sgraziato e il […]
All’adulta hanno detto che deve amare sé stessa, ma lei senza gli altri non sa chi è. Le viene il sospetto che l’esaltazione della solitudine, la grande invenzione del suo tempo, sia un modo gentile per giustificare, forse addirittura educare all’isolamento. Pensa a una storia letta in un libro. Due canarini cantano felici, un giorno […]